Unical, grandi manovre e soliti accordi

Unical: le ruberie continuano…

L’Unical continua, a detta del rettore, la sua forte crescita scientifica ma le ruberie sono in sano aumento. D’altronde, un rettore che annaspa per governare accontentando qua e là un po’ tutti, non può fare altrimenti.

Nelle potentissime stanze del cubo 25, nonostante manchino ancora due anni per il rinnovo della massima carica dell’ateneo (sempre se Gino Crisci non trovi collocazione in uno degli elenchi del PD per una sua scellerata candidatura al Parlamento), iniziano a sentirsi i primi nomi dei candidati.

Primo fra tutti Nicola Leone, direttore di matematica, che negli ultimi tempi ha chiuso i rapporti con il magnifico Crisci, per motivi ancora molto riservati. E poi il “solito” Raffaele Perrelli, latinista e direttore del Disu, che da tempo ha preso le distanze dall’attuale governo, anche se l’avvento di Saccà nella carica di prorettore ne ha fermato il furore mediatico. Di sicuro ci riproveranno Maggiolini (adesso a metà fra maggioranza e minoranza) e Cersosimo (docente anonimo). Per finire il più famoso direttore del Dipartimento di Economia Aziendale, il noto Franco Rubino, (per dirla con un termine degli inquirenti) che nell’ottobre del 2013 era salito alla ribalta delle cronache per la clamorosa indagine relativa all`esame di Economia Aziendale sostenuto all`Unical qualche anno addietro dalla figlia di Rocco Aquino, ritenuto dagli inquirenti il boss della cosca che “governa” il territorio di Marina di Gioiosa. Franco Rubino sta cercando di raccogliere di tutto. Anche il fidatissimo consigliere di amministrazione della lista studentesca Unidea, Diego Mazzitelli, regalandogli un dottorato di ricerca.

Guerino D’Ignazio

Nel Centro linguistico di Ateneo, i contratti e gli incarichi volano “a due lire”. Carmen Argondizzo, alias Carmencita, moglie dell’ex-prorettore Guerino D’Ignazio, che si è zittito per non far cacciare dal ricco posto la consorte, Lei, la Carmencita dell’Unical, resta fortemente attaccata alla sua poltrona di Presidente del Centro Linguistico d’Ateneo (CLA) pur non avendone più il diritto legittimo come recita il regolamento CLA all’art. 7: “1. Il Presidente, nominato dal Rettore tra i professori di ruolo ed i ricercatori in servizio presso I’ Università della Calabria, è eletto dal CTS tra i suoi membri, nella riunione di insediamento convocata e presieduta dal più anziano in ruolo tra i professori che lo compongono. 2. Il Presidente del Centro dura in carica tre anni accademici”.

Ma questo poco importa. Per finire ci auguriamo che la Guardia di Finanza o le altre forze di polizia possano far luce su tante cose: dalla questione dei servizi di pulizia alla Conca d’Oro (che ormai non se ne va più). Dai contratti regalati a nobildonne ai fondi destinati alle associazioni studentesche.