Unical, e ora Crisci pianifica il “colpaccio” in Parlamento con la benedizione di Minniti!

Bentornati! Dopo una stagione estiva asfissiante, illuminata e riscaldata dai continui e innumerevoli incendi, riaprono le “sbarre” dell’Università della Calabria grazie alla parata di facce di culo del “Cantiere Calabria”.

La situazione ritrovata in quel di Rende è sempre la stessa. Anzi è peggiorata. Il “Consiglio dei Ministri” speciale dell’aula Caldora, oltre a tutte le baggianate pronunciate da gentaglia che ancora fa politica per lucrare sulla pelle della gente, è servito anche per pianificare la prossima candidatura politica del “capo condomino”, incappucciato e incravattato, in Parlamento! Eh sì, la rincorsa verso i politici del nostro caro rettore Gino Mirocle Crisci ormai in scadenza di mandato continua… E a quanto pare sarebbe pronto il “colpaccio” benedetto ovviamente da quell’anima sporca di Minniti che ora vorrebbe anche apparire come il volto pulito (!) del Pd. Chiedetelo a quelli che hanno razziato miliardi per il ponte sullo Stretto quanto è “onesto” questo soggetto. Eppure, è lui che decide tutto. Potenza dei… poteri forti, incappucciati, incravattati e ovviamente… segreti.

L’Unical, dunque, ha riaperto le porte incensando e premiando le elevate professionalità dell’illustre dottore Roberto Elmo, ormai ribattezzato da tutti l’Elmo di Mirocle… (poi le cordate erano di Latorre!).

La didattica dell’”eccellente ateneo” è andata letteralmente al cesso, considerato che il magnifico rettore ha messo in piedi un corso di laurea magistrale (che assorbe milioni di euro di spesa) in restauro (abilitante a cosa?) per 5 misere domande di ammissione, che chissà se corrisponderanno a 5 effettivi studenti. Ma il corso in restauro è voluto da Crisci e quindi va bene anche senza studenti…

Così come il nuovo corso di laurea in Ingegneria Alimentare, utilissimo per studiare la composizione delle uova fritte. Siamo diventati la barzelletta delle università italiane!

L’unical riapre con la triste questione della Conca d’Oro, dove sono appese le sorti di diversi lavoratori (nonché bravi ragazzi); situazione pilotata dal grande rettore il quale impone regole non tanto chiare alla nuova società vincitrice. Ma fa parte della norma anche questo.

Per non parlare dell’Ufficio dell’economia, della “donna in Mini Cooper”, la dottoressa Florio, che oltre a ritardare i pagamenti, a parlare al volante (ormai lo fanno tutti) e a spettegolare e offendere tutto e tutti, fa la guerra sotto cenere al suo capo servizio Fabbricatore. Il quale, a sua volta, per timore di essere degradato dal Magnifico, si guarda le spalle a più non posso. Visto che la Florio è la “persona di fiducia” di questo gran signore che adesso vorrebbe diventare anche deputato.

E infine passiamo agli illustri viaggiatori come Santolla, o come Fulvio Scarpelli, il quale ha voluto abbellire e potenziare il suo ufficio riducendo però il Centro Residenziale a una latrina e a un covo di EP e dirigenti sfollati dai loro uffici che creano file interminabili e caos inquantificabili… E siamo appena all’inizio!