Vacanze in città: tutti chiusi in casa

Non riesco a capire che fine hanno fatto i cosentini. Cosenza ad oggi si presenta sola e deserta. Puoi farti tutto viale Parco a cent’ottanta con la moto impennata che non trovi nessuno ostacolo. Pochissime le attività aperte.

Se becchi l’onda verde dei semafori, puoi farti via Roma in meno di 39 secondi netti. La parte più desolata, il che potrebbe sembrare un paradosso, è corso Mazzini. Se non fosse per qualche bar aperto sarebbe il chilometro più triste d’Italia. Una tristezza che sembrano due.

Per non parlare della parte antica della città. Che in genere è abbandonata tutto l’anno, ma percorrere corso Telesio in questi giorni è di una malinconia che non ti dico. Sembra la strada principale di quei paesi del far west abbandonati, dove senti solo lo scricchiolio degli infissi rotti, e il miagolare dei gatti randagi.

Ma dove sono i cosentini, continuo a chiedermi. E lo domando a quei pochi che incontro nelle desolate vie della città. Sono chiusi in casa, alcuni mi dicono. La gente non esce. Basta andare nei quartieri per capire che veramente in pochi hanno chiuso casa e sono andati in vacanza. Le “palazzine” di tutti i quartieri sono piene di vita come sempre.??????????????

Alcuni preferiscono restare chiusi in casa in questi giorni, perché hanno vergogna. Si vergognano di non poter andare in vacanza. Che equivale a vergognarsi della propria povertà. Fanno la spesa al “Gran Sole” e poi si barricano dentro.

Altri preferiscono uscire solo la sera, ara rifriscata. Altri ancora “viaggiano”.

E poi, mi dice una signora di una certa età seduta su una panchina della Villa Nuova, anche se esci dove vai? “Non c’è niente per chi rimane in città. Niente di niente. Un cantante, una festa, un cinema, una commedia, non c’è niente. Io esco e mi siedo qui. Ed oggi sono fortunata che ti sei fermato tu e stiamo scambiando due chiacchiere”.

Infatti quest’anno non c’è stata nessuna “programmazione culturale” per il mese di agosto. E la città si presenta vuota come non mai. Meglio stare davanti al pc o alla televisione che per strada a girovagare senza meta. In sostanza una città fantasma. Senza nessuna attrattiva.

Del resto, avranno pensato la Santelli, Sgarbi e Occhiuto: se non ci siamo noi e tutta la borghesia mafiosa cittadina che senso ha organizzare feste e festini? Giustamente.

Quando ritorneranno a settembre poi si vedrà. E pensare che sono stati proprio quelli dei quartieri a votarli. Camminare in questi giorni per le strade cittadine ti restituisce il senso della potenzialità inespresse di questa città. Di ciò che sarebbe potuto essere e non è stato.

Del resto, come ebbe a dire Jane Jacobs (autrice di “Vita e morte delle grandi città”): “Le strade e i marciapiedi costituiscono i più importanti luoghi pubblici di una città e i suoi organi più vitali. Quando si pensa ad una città, la prima cosa che viene alla mente sono le sue strade: secondo che esse appaiano interessanti o insignificanti, anche la città appare tale”.

E le strade di Cosenza oggi appaiono del tutto insignificanti.

GdD