Chi è Adriana Toman, la (ex) “Elena Ceausescu” della Cittadella che sta trascinando nella melma Palla Palla

Adriana Toman, di chiare origini straniere (padre cecoslovacco e mamma istriana), è approdata nella “sua” Dipignano ormai dagli anni Ottanta. Il suo legame con la scena culturale e movimentista cosentina era rappresentato soprattutto dal marito, Enzo Filippelli, nato e cresciuto proprio a Dipignano, un bravissimo musicista che incarnò la scena del Rhythm’Blues in Calabria con i leggendari “Piloti Bendati” e che è morto nel 1999, a soli 41 anni, dopo un anno e mezzo di battaglia contro la leucemia.

Adriana Toman negli anni Novanta è attiva sulla scena musicale insieme al marito ma ha molti altri interessi. Cura trasmissioni televisive sul turismo prima a Telestars e poi sui canali dei fratelli Occhiuto all’epoca in cui erano tycoon, non perde di vista il teatro e gli spettacoli perché ha il pallino di fare l’attrice (pensa tu na pocu) ma soprattutto gestisce una splendida azienda agricola ed un agriturismo a Dipignano, Foresta Sottana. Il suo è uno dei primi esempi di agriturismo della Calabria e non stiamo qui a dirvi quanto le fruttava.

Gli anni Duemila, dopo la prematura scomparsa del marito, la vedranno sempre più addentro alle vicende riguardanti l’agricoltura. Nel 2010 inizia anche a far capolino nella politica, facendosi finanziare dalla Provincia di Cosenza gli “Steel Country”, originale kermesse che fa emergere e dà visibilità al mondo rurale delle aree interne della Calabria, che si svolgono proprio sui suoi terreni di Foresta Sottana.

Animali, esercitazioni di tiro, cow boys in salsa cosentina, finanche arti marziali. Inizia qui il suo feeling con Mario Oliverio, all’epoca presidente della Provincia, che viene letteralmente rapito da quella donna così piena di fascino ed intraprendente a livello imprenditoriale e culturale.

Ma la Toman non ha mai perso di vista la passione per lo spettacolo, per il teatro, per il cinema ed è sempre riuscita in qualche modo a tenerci un piede dentro.

Da quando Oliverio guida la Provincia, oltre agli Steel Country, il loro primo amore, la Toman si mette a lavorare anche per un altro ambizioso progetto, che si chiama Transumanze, nel quale lei – proprio come negli Steel Country – è la mattatrice e che inizia a diventare un appuntamento tradizionale per le estati della Provincia.

Organizzata dalla Provincia di Cosenza per valorizzare al meglio l’Altopiano più esteso d’Europa, protetto nel Parco Nazionale della Sila, la kermesse -si legge nelle brochure – è scoperta del territorio, contatto con la natura, cibo, cultura, musica, viaggio e sport.
Da Camigliatello a Lorica, animando i caratteristici villaggi interni, Transumanze accompagna le estati di Adriana e Palla Palla, che ormai fanno coppia fissa, con il Concorso Ippico Nazionale ma anche corsa, escursioni, bike, nordic walking, trekking, tiro con l’arco, equitazione, la novità del tennis ma anche quad, fuoristrada e softair; con i Sila Country Games; con l’astronomia e l’osservazione delle stelle (Vaghe stelle della Sila).
Ma ci sono anche i villaggi con “Discovery Village” a campo San Lorenzo, Croce di Magara, Bocca di Piazza, Tassitano, Lagarò, Silvana Mansio.
E naturalmente non manca la musica.

Figuratevi poi cosa succede quando Palla Palla fa il grande salto e diventa presidente della Regione.

La signora Adriana Toman si insedia stabilmente – ogni giorno – al fatidico decimo piano della Cittadella regionale, mentre avrebbe dovuto avere il buon gusto di starsene a casa sua invece di stazionare al fianco del compagno-presidente.

Lo sanno e lo sapevano tutti (adesso ci sarà anche un processo) che “pilota” i concorsi nel settore degli spettacoli per i suoi squallidi interessi personali, facendo vincere ora questo ed ora quell’altro “amico” per monopolizzare tutta la produzione “culturale” della Regione. E che ormai si dilettava anche nella “regia” (povero teatro calabrese!). Lo sanno e lo sapevano tutti che c’è lei dietro l’organizzazione di “Transumanze” e lo sanno e lo sapevano tutti che viene finanziata anche per le sue produzioni “agricole”. Soldi per il PSR e soldi per l’agricoltura biologica con tanto di nome negli elenchi. Tanto, chi si permette di dire o scrivere qualcosa? 

Cosa si aspettava? Che nessuno la toccasse perché è bella oppure è carismatica? La signora Toman oggi è soltanto una donna di mezza età che si è messa a cavallo di un ronzino spompato e spento che è stato messo lì per consentire al PD ed a tutto l’arco politico di continuare a rubare per 5 anni. Ed è chiaro che gente come la Toman diventa il primo obiettivo di chi vuole fare informazione seriamente in questa terra.

Le Iene, come aveva già fatto Lino Polimeni nell’autunno del 2016, non hanno fatto altro che riprendere le sacrosante contumelie di quei pochi giornalisti che hanno sputtanato la Toman e, ben sapendo di toccare un nervo scoperto, hanno messo alle corde quel Palla Palla di Mario Oliverio, il quale, oltre ad avere abboccato, confermava ogni giorno di più la sua corruzione, anche se Gratteri ha sbagliato l’inchiesta “Lande desolate”. Questi non sono più “fatti privati”, dal momento che la signora Toman interferiva e non poco sul lavoro del compagno e riceve prebende ingiustificabili.

Alla Regione Adriana Toman veniva chiamata “Elena Ceausescu” (anche questo ovviamente lo sanno e lo sapevano tutti). E’ paragonata, in sostanza, alla moglie del dittatore della Romania, della quale molti conoscono le aberrazioni in quel regime. Forse vi starete chiedendo come mai oggi torniamo a riesumare questa ormai vecchia “signora” ma forse lo avrete già capito e intuito: è lei che ancora una volta sta trascinando nel ridicolo e nella melma il suo vecchio ronzino spompato “ordinandogli” di candidarsi ancora a presidente per evitare che De Magistris abbia qualche possibilità di rompere il “sistema”. Che possiate andare in malora entrambi e fare la stessa fine dei coniugi cui somigliate tanto, ve lo meritate dal più profondo del cuore.