Calabria, Nicolai e la Santelli sfidano Gratteri: nominata capostruttura la compagna di un indagato dell’ultimo blitz

Il nuovo direttore generale della Programmazione Unitaria della Regione Calabria Maurizio Nicolai, genero del piddino Cesare Marini, già famoso per lo scandalo degli orologi quando era direttore generale dell’Arcea, in queste ultime settimane ha nominato capostruttura (responsabile amministrativa) Maria Cristina (detta Ida) Sonni.

La signora in questione, tuttavia, è molto chiacchierata e secondo molti “respira” aria di massomafia nella zona di Lamezia perché è notoriamente la compagna convivente dell’ingegnere Francesco Basile, indagato insieme al fratello commercialista Paolo nell’ultimo blitz di Gratteri, Rinascita Scott. Un soggetto chiaramente contiguo all’assessore lametino Francesco Talarico, ex presidente del Consiglio ai tempi di Peppe Scopelliti.
Insomma, il Capitano Ultimo è solo… l’ultimo degli onesti nell’entourage della Giunta Scope… ops Santelli… Ma cerchiamo di delineare meglio la figura del Nostro eroe…

L’ingegnere Francesco Basile, di 63 anni, ex assessore comunale a Vibo, entra nell’inchiesta Rinascita Scott a causa del suo rapporto con l’assistente giudiziario del Tribunale di Vibo Valentia Danilo Tripodi. L’accusa di abuso d’ufficio nei confronti di Danilo Tripodi si riferisce ad un episodio che sarebbe avvenuto il 17 settembre 2018 e lo vede rispondere insieme all’ingegnere Francesco Basile, 63 anni, di Vibo Valentia, indagato a piede libero. Danilo Tripodi – secondo l’accusa – avrebbe consegnato ad una persona non identificata, designata dall’ingegnere Francesco Basile (ritenuto dai magistrati l’istigatore e il beneficiario della condotta delittuosa), un fascicolo processuale richiestogli informalmente al telefono da quest’ultimo. Il fascicolo sarebbe stato portato fuori dal palazzo di giustizia “in violazione delle procedure previste dai regolamenti interni ed omettendo di ricevere formale richiesta da persona titolata a presentarla e di far versare i dovuti pagamenti per i diritti di cancelleria, così procurando a Basile (intenzionalmente, secondo l’accusa) un ingiusto vantaggio patrimoniale in danno della pubblica amministrazione”.

L’ingegnere Francesco Basile è noto a Vibo, fra l’altro, oltre che per l’impegno in politica per diversi anni nelle file dell’Udc (in quota Talarico appunto) e per la libera professione, per essere stato il direttore dei lavori (per la Lico Costruzioni) del cosiddetto “Palazzo della Vergogna” sul centralissimo corso Vittorio Emanuele. In tale veste in primo grado a Vibo è stato ritenuto colpevole in sede penale, unitamente ad altri imputati, di aver cagionato il crollo del fabbricato (“Palazzo della Vergogna” appunto) per non aver adottato le necessarie precauzioni e regole di cautela previste nel progetto. La Corte d’appello ha poi dichiarato in secondo grado la prescrizione del reato e nel 2001 la sentenza è divenuta definitiva.

Nel 2002, lo stesso ingegnere Francesco Basile è stato nominato assessore ai Lavori pubblici ed all’Urbanistica del Comune di Vibo dall’allora sindaco Elio Costa (nel corso del suo primo mandato). Negli atti dell’inchiesta “Rinascita – Scott” della Dda di Catanzaro, Francesco Basile appare in ripetuti contatti con Giovanni Giamborino di Piscopio, quest’ultimo arrestato per associazione mafiosa in quanto ritenuto vicino al boss Luigi Mancuso di Limbadi. E adesso la sua compagna è stata promossa a “capostruttura”. Una sfida a tutti gli effetti da parte della Regione ma soprattutto di Nicolai, della Santelli e di Talarico al procuratore Gratteri. Della serie: gli amici degli amici continuano a fare il cacchio che gli pare.