Corso Umberto e Viale Trieste: com’erano ieri, come sono oggi

Viale dei Platani stampa del 1897

Per chi giunge dalle Serre o zone limitrofe, il passaggio è obbligatorio: non si può non percorrere viale Trieste e Corso Umberto, il corso degli ultrasessantenni platani (anche se sono in pochi a saperlo). Un tempo buona parte della vita cittadina si svolgeva proprio in questa zona, tra l’ex Banca d’Italia, banca d'italia 1955 Banco di Napoli, il Bar Renzelli e i negozi tipici dove i residenti erano soliti incontrarsi. Anche la villa nuova ha cambiato il suo assetto: prima assidui giocatori di carte erano radunati attorno le panchine e, tra una partita e l’altra, discutevano di politica e quotidianità; oggi pochi passeggiano nell’area per portare i cani a fare i loro bisogni o vi risiedono gruppi di giovani stranieri e cosentini, non sempre sobri.

Monumento ai caduti

La villa inoltre ospita il Monumento ai caduti della prima guerra mondiale, l’opera inizialmente era immersa nel verde con arredi urbani ed alcune specie arboree tra cui un cedro dell’Himalaia; oggi totalmente dimenticato dagli abitanti stessi.

Da luogo di socialità e punto d’incontro si è trasformato in luogo di transito per le auto. Le macchine scorrono veloci e i cittadini non sostano più nell’area, la attraversano a passo svelto. Qualcosa a rappresentare la memoria passata è rimasta: il negozio Bruni. Anche questa era tappa fissa per gli abitanti della città. La vendita dei suoi prodotti “ricercati” attirava la clientela che conta: Riccardo Misasi e Giacomo Mancini erano clienti, ma anche la nobiltà bruzia si serviva in questo piccolo negozio di corso Umberto. Il punto vendita è sopravvissuto ma la clientela non è più quella di una volta ed è notevolmente calata. Anche il bar Canasta ha abbassato le saracinesche, come molte altre attività storiche. Tutto è mutato notevolmente, in peggio per i nostalgici; per i nuovi approdati nella zona nell’indifferenza: Corso Umberto e Viale Trieste appaiono come due normali viali senza alcuna memoria storica; eppure un tempo non era così.

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Proprio per non dimenticare, abbiamo voluto ricordare che cosa rappresentavano quelli che un tempo erano luoghi memorabili di Cosenza, oggi invece, due normalissime strade senza alcun significato.

Valentina Mollica