Cosenza, ospedale dell’Annunziata: sta per finire il “caporalato” della cooperativa Seatt

Si è tenuta l’assemblea sindacale – indetta dall’organizzazione sindacale Cisal Terziario – dei lavoratori della Cooperativa Sociale Seatt, attualmente occupati presso i servizi dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, consistenti in Call Center CUP Provinciale, Ticket/ALPI, Refertazione analisi, Accettazione Informatica pronto soccorso e Archivio clinico, al fine di discutere ed analizzare il contenuto della Nota dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, con la quale viene comunicata la definitiva cessazione dei sopra richiamati servizi alla data del 30 novembre 2019, con il consequenziale preavviso di licenziamento per n. 54 dipendenti.

Presenti all’incontro, oltre la semi totalità dei dipendenti interessati, il segretario regionale della Cisal Terziario, Armando Mascaro, e il Rappresentante Sindacale Aziendale, Valerio Cavalieri. Dopo un’animata e proficua discussione, durante la quale si è data risposta ai tanti dubbi illustrati dai lavoratori presenti, i rappresentanti sindacali si sono fatti carico di verificare, con tutti i soggetti deputati alla gestione della vicenda, le motivazioni che stanno alla base di una iniziativa che, se posta in essere da parte dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, produrrebbe come naturale conseguenza l’avvio della procedura di licenziamento collettivo.

Tutto ciò necessita di un approfondimento istituzionale che sarà avviato nei prossimi giorni al fine di ricercare entro tempi rapidi soluzioni a salvaguardia dei livelli occupazionali e della fornitura dei servizi minimi di assistenza all’utenza, che da lustri sono ritenuti essenziali da parte dell’Azienda Ospedaliera stessa. L’assise si è conclusa dando atto dell’avvio di tutte le iniziative necessarie allo scopo, anticipando sin d’ora l’indizione dello stato di agitazione sindacale.

Fin qui il comunicato ufficiale dell’assemblea sindacale. La cooperativa Seatt, come ben sanno i lettori di Iacchite’, diretta da Gianfranco Ponzio, è stata per quasi dieci anni l’ufficio di collocamento del Cinghiale, al secolo Tonino Gentile, che l’ha usata per inserire decine e decine di clienti, tra l’altro sfruttandoli fino all’osso in una sorta di moderno caporalato. Si è andati avanti per anni a colpi di proroghe senza mai svolgere una regolare gara e anzi irridendo e persino denunciando chi scriveva la verità su questo squallido “commercio” di pseudo posti di lavoro. Prima o poi era fatale che si arrivasse alla fine della pacchia, anche se la magistratura cosentina, come al solito, non ha mosso un dito. Adesso Ponzio, come ultima spiaggia, ha chiamato i sindacati ma non ha nessuna speranza di successo. E il Cinghiale, come da scontato copione, ha già scaricato lui e tutti coloro i quali sono stati vessati per anni dall'”organizzazione”. Così vanno le cose a … Cos Angeles.