Cosenza, Piazzetta Toscano. Nava: “Il Comune ha sospeso i lavori, sono indignato e parte lesa: è una vergogna”

Gentile Direttore,
sul servizio apparso sul suo giornale ed inerente Piazzetta Toscano (http://www.iacchite.blog/cosenza-le-truffe-di-occhiuto-piazzetta-toscano-lavori-mai-eseguiti-ma-professionisti-pagati/) avrei da fare chiarezza e da dare alla città informazioni più precise. Le anticipo subito che è vero che una parte del lavoro (primo SAL) si è concluso e siamo stati pagati (non tutto ma in parte poiché manca la quota dedicata alla collega archeologa Quartararo, che pur avendo espletato le sue mansioni non è stata retribuita e per la tal cosa ha ottenuto dal giudice Decreto ingiuntivo), ma che i lavori sono stati sospesi dal Comune – 27 maggio 2018 (di fatto) ed in concreto il 4 dicembre 2018 (in concreto) – e ad oggi mai più ripresi.
Il 27 maggio 2018 abbiamo consegnato l’area, infestata da:
– una fitta vegetazione di ailanto con fusti anche di 25 cm;
– cemento;
– siringhe;
– pneumatici;
-apparecchi sanitari;
– residui di materiale da risulta, perfettamente bonificata con la validazione della Soprintendenza competente (sono stati prelevati da Ecologia Oggi 61 bustoni, per intenderci quelli da 200 cm di diametro per rifiuti speciali).
In realtà fu tutto bloccato perché, alla richiesta del MiBACT di ottenere una perizia geologica per studiare come si regimentano le acque sul sito (importante perché rischiamo di perdere il palinsesto archeologico della città dal IV sec ad oggi), il Comune di Cosenza non ha mai provveduto alla nomina e quindi i lavori non possono riprendere. Se posso permettermi, sono profondamente indignato per tutto ciò. Io di fatto sono parte lesa in tutto questo, perché avevo assunto personale che ho dovuto prima retribuire a vuoto poi licenziare, data la sospensione.
Corposo è il numero di istanze e diffide da parte mia al Comune per adempiere allo scopo di ridare alla città quello che è, di fatto, lo strumento storico più accreditato per capire da dove veniamo. Spero che qualcuno si occupi in maniera competente di questo “scrigno”, ed anche al più presto poiché ricordo che l’area è sottoposta a vincolo e che per l’incuria e l’abbandono, il nostro Ordinamento prevede il conclamarsi di REATO PENALE. Ovviamente quel che dico è comprovato da atti, documenti e dati inconfutabili. La ringrazio se potrà dare l’opportunità ai cosentini di conoscere lo stato dei fatti reale di questa vergognosa vicenda.

Dott. Gianluca Nava
Restauratore di beni culturali
Accreditato MIBACT settori 1,3,4,8
Docente a contratto corsi di laurea LMR02
via Sabotino 10 87100 Cosenza