Cosenza, porto delle nebbie. Che fine ha fatto l’inchiesta sugli straordinari d’oro all’Asp?

Mario Marino

Il magna magna degli straordinari d’oro per Marino e la sua corte

Sembra sia finita nel dimenticatoio del solito porto delle nebbie la volgare vicenda degli straordinari d’oro dei dirigenti medici dell’Asp di Cosenza e in particolare di quelli del Dipartimento di Prevenzione che, tra i mesi di lockdown e i bei tempi della scorsa estate senza un solo ricoverato, si sono fatti pagare a peso d’oro. E per significare quanto se ne fottano delle pseudo inchieste del porto delle nebbie, il 6 maggio scorso hanno ripreso il discorso da dove è stato interrotto e hanno incassato la cifra (245mila euro) che ancora mancava nelle loro tasche dopo l’intervento (per i caggi) del Gattopardo.

Mario Marino e tutta la sua corte hanno dunque “razzolato” – oggi per intero – una indecente somma di 700.000 euro pagati in tre tranche per centinaia e centinaia di ore che risulterebbero lavorate, ma non si sa come siano registrate… Sulla vergognosa vicenda abbiamo appreso finanche dai media di regime che sarebbero in corso le indagini della Guardia di Finanza dietro precisa indicazione del porto delle nebbie. Il condizionale è d’obbligo, viste tutte le indagini insabbiate negli anni dal procuratore Gattiopardo e visto che la delibera del 6 maggio pone la parola fine alle chiacchiere del magistrato più corrotto dell’universo (ché l’Italia, l’Europa e l’America gli stanno decisamehte strette).

La vicenda degli straordinari d’oro ha indignato e non poco i cittadini, e gli ammalati di Covid, molti dei quali deceduti proprio per la mancanza di provvedimenti operativi da parte della task force guidata dall’immarcescibile Marino con tutta la sua corte di medici e collaboratori che hanno ricevuto il pagamento per prestazioni orarie di dubbia veridicità per usare un eufemismo.

Medici che hanno ricevuto incarichi e nomine a iosa, complice il superindagato Remigio Magnelli (ora forzatamente dimorato fuori da Cosenza per far abboccare i caggi), come Vincenzo Gaudio, Sisto Milito, Antonino Scavelli, Amalia De Luca, Antonio Scalzo (il re delle cliniche private gestite da prestanome familiari), tanto per citare i più famosi, unitamente alla cugina della compianta Jole Santelli, Maria Teresa Pagliuso, oggi a capo dell’Unità operativa complessa SIAN (alimenti e nutrizione) scelta da Marino nonostante il possesso dubbio dei titoli necessari per un incarico di tale portata. La Pagliuso – è giusto ricordarlo – ha scalzato la dottoressa Rosellina Veltri grazie ad un corposo curriculum di corsi di formazione che le hanno consentito di accumulare un punteggio tale da giustificare una promozione altrimenti non possibile. Insomma un verminaio di favoritismi che continuano a facilitare ed arricchire le solite famiglie. La Pagliuso, del resto, come tutti sanno, è figlia di quel marpione di Gino, vecchio arnese della DC, con un passato di assessore regionale alla sanità. Centinaia di migliaia di euro di stipendi, di regalie e di dubbie prestazioni professionali. Per non parlare di suo marito, l’ingegnere Amedeo De Marco, altro pappone pluridecorato e pluripagato alla faccia della povera gente. Questa è l’Asp di Cosenza.

Siamo molto curiosi di vedere adesso quale sarà la reazione del procuratore Gattopardo all’ennesimo schiaffo morale dei suoi “fratelli” di loggia. Avrà gli attributi per far restituire i soldi indegnamente percepiti a questa pletora di magnaccioni grazie a raggiri e coperture e resettare gli incarichi conferiti dalla ex commissaria Bettelini e dal capo dei papponi Mario Marino? O resterà zitto, muto e passivo come al solito? Vi terremo aggiornati. Come sempre.