Cosenza, regna il caos nel settore sanità privata dell’Asp

In questi giorni all’Asp di Cosenza regna il caos più totale. In attesa del giro di vite del governo dopo il decreto speciale del Consiglio dei Ministri straordinario sulla Calabria della sanità mafiosa, ognuno cerca di arraffare quello che può. E quando si usa il verbo “arraffare” si sa che si sconfina immediatamente nel fantastico mondo della sanità privata. All’Asp di Cosenza per molti anni il “garante” del grande business delle cliniche è stato Raffaele Mauro. Sì, proprio lui, il direttore generale “depresso cronico”, con la faccia di plastica e “fratello dei fratelli”, approdato alla ribalta della sanità cosentina direttamente dagli uffici della cosiddetta “spedalità privata” ovvero dell’Unità Operativa Complessa Governo della Rete e degli Erogatori con la benedizione dell’orrida strega Madame Fifì. Si era trovato così bene che aveva persino provato a farsi “rispedire” nei suoi vecchi uffici prima che qualcuno lo sputtanasse consigliandogli così di andarsene (finalmente!) in pensione.

Il nuovo dirigente, che d’altronde non ha nessun titolo in merito e non è stato neanche designato dall’Amministrazione, si è “autoproclamato” ed è un tale che si chiama Rizzuti Antonio, il quale – a detta della totalità dei dipendenti – non capisce nulla di niente ma sembra che sia un asso a “giocare” al Pc… Se facessimo un sondaggio tra le case di cura e i laboratori d’analisi non c’è dubbio che il dottore Rizzuti farebbe una magra figura in merito alla sua (molto presunta) professionalità. Eppure questo Rizzuti è stato “investito” direttamente dalla coppia più bella del mondo (Palla Palla&Pacenza) per gestire l’emergenza…

Il personale è insufficiente, sia sanitario che amministrativo, ed è reso in balia di se stesso anche perché non esistono direttive concrete e con “vertici” all’altezza della situazione. Poi, nonostante l’Anticorruzione prescriva che il personale deve girare ogni 5 anni, in questa struttura c’è ormai da 25 anni ed è inevitabilmente oappa e ciccia con le case di cura: io chiudo un occhio e tu mi dai un regalo…

Mauro invece di salvaguardare il suo ufficio, quando era direttore generale lo ha sfasciato non potenziandolo anzi si è portato appresso Gaetano Vitola (per quanto fosse già pensionato) e Michele Giraldi, galoppini dei soliti noti. Ora, sia l’uno sia l’altro odiano Mauro perché non ha avuto il “coraggio” di espletare il concorso per i figli di papà falsi invalidi nel quale i figli di Vitola e Giraldi erano in pole position… Insomma, un carrozzone della peggiore specie, nel quale sette dipendenti su quattordici sono tutti massoni, della stessa obbedienza di Mauro. E dove i pagamenti delle cliniche sono sempre in ritardo per dare modo alle stesse strutture di capitalizzare i loro interessi cosi facendo lievitare le fatture: un giochino che tutti conoscono tranne le forze dell’ordine e la magistratura, naturalmente. Per non parlare dei doppi pagamenti delle fatture per i quali il porto delle nebbie annuncia puntualmente sfracelli salvo poi insabbiare tutto e far arrivare i processi a prescrizione. Così vanno le cose nella sanità depressa e incappucciata di Cosenza.

Rispetto a questa situazione, ecco le ultime novità. I dipendenti dell’Unità Operativa hanno inviato, tra gli altri, anche a noi questa comunicazione.

In data 19/04/2019 con prot. 52222 il Dott. Antonio Rizzuti, Dirigente Medico dell’UOC Governo della Rete e degli Erogatori (senza altro titolo se non quello di arbitrario f.f. di questa UOC), ha delegato in sua assenza arbitrariamente alla firma il dipendente Reda Giuseppe “Assistente amministrativo” sesto livello di questa UOC senza tener conto che in questa UOC lavorano altri sette Dirigenti . Tra concorsi “truccati”, tra firme “nulle”, tra straordinari fantasma e solamente per pochi, tra graduatoria “taroccate” siamo stanchi ma proprio stanchi…..
Distinti saluti.