Crotone 2020, la cocente sconfitta di Sculco “anticipata” dal duello con Tansi

Flora ed Enzo Sculco

Se proprio dovessimo individuare un episodio dal quale si è capito (definitivamente) che Enzo Sculco, il Mangiafuoco della politica crotonese, aveva perso il controllo della situazione, non c’è dubbio che il pensiero vada alle “scintille” tra il celeberrimo puparo e Carlo Tansi.

A rendere il clima incandescente ci aveva pensato proprio Carlo Tansi. Con un post sulla sua pagina FB il geologo aveva testualmente scritto che Vincenzo Sculco aveva dato ordine di votare Manica al ballottaggio e che, dunque, chi avrebbe votato Manica avrebbe votato anche Sculco. Qualcuno aveva obiettato che già al primo turno era accaduta la stessa cosa ma senza successo e a questo punto Sculco, che non le manda a dire, aveva replicato a modo suo rendendo palese a tutti la sua condizione di “sconfitto”.

Questa la controreplica di Tansi: “Essere stato definito “mascalzone” da Vincenzo Sculco, condannato dalla Corte di Cassazione – e quindi dopo tutti i gradi di giudizio – a 4 anni di carcere per concussione, mi riempie di gioia e mi rende consapevole di essere nel giusto in questa sacrosanta battaglia che sto conducendo per Crotone.
Amo la città di Crotone come la mia Cosenza e la mia Calabria, e mi duole vederla ridotta in uno stato di totale abbandono dai soliti politici che non l’hanno mai amata.
Vorrei vederla tornare, con tutto il mio cuore, agli antichi splendori di 2500 anni fa, quando era la Manhattan del mondo, con Pitagora che insegnava le Scienze a tutto il mondo.
Noi siamo i figli di questa Calabria e non della Calabria di Sculco!
Ps: consiglierei a Vincenzo Sculco di ripassare la grammatica italiana. In certe situazioni la prima persona del verbo avere richiede la h (acca)…“.