Crotone. Corruzione e falso allo Spisal: il tentativo di trarre in errore la procura

Nell’inchiesta sui favori dello Spisal ad alcune imptese di Crotone, c’è anche l’ipotizzato tentativo di trarre in errore la procura per sollecitare l’archiviazione del procedimento penale a carico di una ditta edile, finita nei guai perché “pizzicata” con un operaio “in nero” a lavorare nel cantiere di una scuola a Umbriatico. Di questo è accusato Lorenzo Rocca, l’ispettore dello Spisal raggiunto dalla misura della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio, che a maggio 2021 presentò all’Ufficio inquirente la “comunicazione dell’avvenuto adempimento alle prescrizioni e di pagamento dell’ammenda”. Quell’atto, per gli investigatori, avrebbe falsamente attestato il tempestivo pagamento dell’ammenda di 1.222,50 euro da parte del rappresentante legale dell’azienda. “L’interessata benevolenza” di Rocca verso la società, evidenzia il gip Michele Ciociola nell’ordinanza, sarebbe emersa con la mancata indicazione della “data dell’avvenuto pagamento” per facilitare la chiusura del fascicolo in procura. Infatti. il pagamento in realtà venne effettuato oltre i 30 giorni concessi dalla legge. Ma un’ulteriore dimostrazione degli ipotizzati favori di cui avrebbe beneficiato l’azienda edile (con l’omissione di alcune contestazioni) sarebbe venuta fuori dall’irritazione che l’ispettore Antonio Aloe manifestò al collega Antonio Frontera: “Questo non ha… non ha capito praticamente che lo avevamo trattato con i guanti bianchi… mò fa pure l’ostruzione sopra l’articolo sbagliato”.

Il riferimento è alla richiesta di annullamento del verbale dello Spisal avanzata dall’impresa per degli errori formali, che costrinsero gli addetti a recarsi nuovamente sul cantiere.