Crotone, la guerra delle tv: quei 7 attentati a Videocalabria e la bomba a piazza Pitagora. Chi era Elio Riga

Pubblicando gli stralci del libro-inchiesta “Porto Franco: politici, manager e spioni nella Repubblica della ‘ndrangheta” di Francesco Forgione, ci siamo imbattuti nella storia delle tv di Berlusconi e nelle figure dei pionieri delle emittenti private calabresi: Toni Boemi ed Elio Riga. Ieri abbiamo approfondito quella di Boemi, oggi è la volta di Elio Riga. Partiamo da un articolo di Repubblica, risalente al 1988, che spiega molto bene cosa accadeva in quegli anni.

CROTONE IN GUERRA PER L’ APPALTO DELLE TV

Fonte: Repubblica

15 dicembre 1988

CROTONE La guerra dell’ etere in Calabria si combatte a suon di bombe. Dopo quasi due anni di attentati per l’ emittente Videocalabria, di Crotone, che trasmette nella regione i programmi del network Italia Uno, gruppo Fininvest, adesso c’ è una novità. In galera è finito, infatti, il responsabile della manutenzione dei ponti radio di Canale 5 per tutta la Calabria nonché titolare tramite la moglie di una televisione privata nella piana di Gioia Tauro, Angelo Sorrenti, 34 anni. Le accuse sono pesanti: associazione per delinquere, danneggiamento aggravato e continuato, porto di materiale esplodente, estorsione in concorso. Il tutto, secondo gli investigatori, per costringere l’ editore di Videocalabria, l’ imprenditore crotonese Elio Riga, a cedere l’ attività, a non trasmettere più su quei canali, ed appropriarsi di conseguenza della ricca fetta di contratti che derivano alle emittenti locali dai rapporti con i grandi network nazionali. Le indagini infatti continuano e non si escludono altre sorprese.

Dal 7 gennaio del 1987 al 7 dicembre 1988 a Videocalabria hanno fatto sette attentati, cinque contro i ripetitori, a Cortale (nel Catanzarese), Roseto Capo Spulico (nell’ alto Jonio cosentino), San Nicola dell’ Alto (nel Crotonese) e due negli stessi studi dell’ emittente a Crotone. La sera del 7 dicembre una bomba è stata fatta esplodere davanti al portone del palazzo di Videocalabria, nella centralissima piazza Pitagora, con danni ingenti. Carabinieri e polizia non hanno perso tempo e, partendo dall’ arresto fatto ai primi di novembre di due persone di Gioia Tauro, trovate nei pressi del ripetitore di Roseto Capo Spulico di Italia Uno divelto da una bomba, hanno tessuto una trama sfociata nei provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica di Crotone.

Per il tenente Calì, dei carabinieri di Cirò Marina e Alfonso D’ Alfonso, capo della Criminalpol calabrese, non ci sono dubbi: i sette attentati sono da collegare a questa guerra per l’ etere, e ai lauti guadagni che una piccola emittente di provincia riesce a fare se entra in collegamento con i grandi network e gli ingenti flussi pubblicitari collegati. Ma per far questo c’ è necessità di liberare la piazza dai concorrenti, costi quel che costi, anche e soprattutto a suon di bombe. E Sorrenti è uno del giro delle televisioni. Per conto della rete Fininvest Canale 5 cura la manutenzione dei ponti radio in tutta la regione e a Gioia Tauro, mentre la moglie, Concetta Barbalace, è una dei tre soci in una tivù privata assai seguita anche nelle province di Cosenza e di Catanzaro.

Ma chi era Elio Riga, l’imprenditore coraggioso – giornalista ed editore – che non si è piegato al ricatto del clan Piromalli? E’ scomparso nel 2015 ed è giusto ricordare la sua opera. Fonda Videocalabria nel 1978, con sede in piazza Pitagora 84 a Crotone. All’inizio nel 1982 l’emittente fondata da Elio Riga si affilia a Italia 1 di Edilio Rusconi, mantenendo una fascia di programmazione locale. Quando Italia 1 viene rilevata da Silvio Berlusconi, Videocalabria riprende la propria vita autonoma, cedendo alcune frequenze alla Fininvest. Qualche anno dopo – come ricordato sopra – inizia la stagione degli attentati, dalla quale tuttavia uscirà con grande dignità, con la consapevolezza di non essersi piegato alla ‘ndrangheta.
I suoi tre figli sono tutti giornalisti: Anna, Gianfranco e Ketty (oggi a Sky TG24). Quando Elio Riga si ammala l’editore di Videocalabria diventa il figlio Gianfranco (purtroppo deceduto improvvisamente anche lui nel 2015 ancora in giovane età) e la società è amministrata ormai da tempo da Salvatore Gaetano, marito di Anna e genero di Elio.
Elio Riga era un grande appassionato di calcio e tifosissimo del Crotone, tanto che negli anni ’70, attraverso il negozio Euromoda diventa sponsor ufficiale per i vestiti dei rossoblù, allenati all’epoca da Gianni Corelli. È lui stesso che al centrocampo del campo dello Scida sistema le giacche agli allora idoli dei tifosi. Elio Riga, insieme a Toni Boemi, è stato uno dei pionieri delle emittenti televisive private in Calabria, ma a differenza di Boemi non è mai stato toccato da nessuna inchiesta e la sua opera è stata da sempre contrassegnata da trasparenza e linearità. A futura memoria.