Il territorio. Distrutto dalla politica, vessato dalla criminalità (di Saverio Di Giorno)

di Saverio Di Giorno

Il territorio dorme. Sonnecchia. É distratto. Sarà il caldo, sarà l’abitudine. Ma intanto le cose non sono cambiate. Intimidazioni, spari, incendi. Nessuna risposta né dalle autorità, né dalla società civile. Le già complesse situazioni delle dinamiche globali (incendi, temperature alte) divengono ancora più gravi per effetto di anni di malagestione: rischi idrogeologici, pochi servizi di prevenzione e di controllo.  Le due cose – la criminalità con la situazione del territorio – sono collegati. E il collante sono favoritismi e prevaricazione. Al solito, appunto.

Per di più gli esempi continuano ad aggiungersi oltre ai casi storici. A Diamante ad esempio si discute. Il motivo è una serie di tagli ad alberi avvenuti nel 2013, nel 2016 (per il quale c’è un procedimento pendente a Paola) ed un nuovo intervento ora. La motivazione è “la messa idraulica in sicurezza del tratto finale del fiume Corvino”. L’episodio potrebbe anche considerarsi “marginale” (con tutto il rispetto) se confrontato ad altri scempi che si sono succeduti negli anni, eppure consente di aggiungere un tassello a quelli già tanti messi per ricostruire i rapporti tra imprenditoria, politica e professionismi vari. L’area interessata è tra l’altro ad alto rischio idrogeologico. Poi ci si domanda come sia possibile che mezz’ora di diluvio crei danni alle città. Tagli, poi lottizzazioni, cementificazioni ed ecco che alla colata di cemento segue la colata di fango. Vale per tutta la costa e la cosa non accenna a fermarsi: alcune modifiche ai piani del comune che potrebbero dar via a nuove cementificazioni. Ritornando alla questione molto contestata dagli ambientalisti troviamo che l’aggiudicataria del lavoro (subappalto) è la Arcana (ne avevamo parlato qui http://www.iacchite.blog/alto-tirreno-i-perversi-accordi-tra-imprenditoria-e-politica-regnano-sovrani-di-saverio-di-giorno/)

Aldilà della specifica vicenda il consorzio Artek (di cui fa parte Arcana) è molto interessante e ce lo si ritrova spesso in mezzo se si segue l’economia del territorio. Sede a Roma, decine e decine di consorziate dislocate in tutto il territorio italiano, leader negli appalti pubblici. Se ci si limita alla sola provincia di Cosenza nel consorzio si trovano molte imprese note dalla De Summa di cui Iacchite’ ha raccontato i rapporti con il sindaco Magorno e poi indagata, alla Morfù (Rossano) che tempo fa ebbe un sequestro dalla DDA poi cancellato dalla Cassazione.

Consorzio Artek ma non solo. Non è sicuramente Artek il problema centrale del territorio, è solo un esempio. Uno schema. Il giro di affari su decine di chilometri di costa e poi nell’interno vede nei consorzi e nei cartelli di imprese il perno centrale del funzionamento dell’economia del territorio. Professionisti, ingegneri, geometri che firmano. Lavori che spesso costano milioni di euro e contemporaneamente hanno direttamente o indirettamente incarichi nei comuni dove si realizzano le opere. Si passa da opere pubbliche (strade, impianti di illuminazioni o idrici) a opere private palazzi e quant’altro.

Basta passare in rassegna le ultime operazioni della procura di Paola per trovare appunto questo schema. E se le belle stagioni degli anni passati sono state spesso illuminate dai lampeggianti della finanza ora la situazione pare essersi calmata. Ma secondo tanti però il lavoro fatto non è sufficiente. Una fonte riservata assicura che le possibili situazioni simili a quelle già vagliate dalla procura sono ancora tante. “Basta ricostruire gli incarichi, gli studi e poi le ditte aggiudicatarie e talvolta anche i difensori e gli avvocati al seguito”. Ma tutto questo è stato denunciato: “Certo, e anche diverse volte”.

Non si tratta semplicemente di “fare pulizia” come si dice con questo brutto termine ormai in voga. Si tratta di prevenire. Quando si gestisce un territorio come fosse casa propria cementificando, sradicando alberi, collaudando senza attenzione, autorizzando senza controllare non ci si ritrova solo acque sporche, strade dissestate, muri cadenti e via di questo passo, ma anche tragedie che non sono eventi imprevedibili e catastrofici. Non solo almeno. Non è forse questo il caso della tristemente famosa “rotondina” all’entrata della CONAD di Diamante che il comune è stato costretto a chiudere a causa dei ripetuti incidenti e a seguito di denunce e interessamenti da parte dell’ANAS? Quanto costano gli interessi privati al territorio? Cittadine con scarsa viabilità, servizi inefficienti, mancanze hanno sempre responsabilità precise. Dietro ci sono disparità, favoritismi, accordi.