La ‘ndrangheta secondo la Disney fa arrabbiare i boss. Altro che la tv di “famiglia”

Anche la Disney scende in campo per raccontare i processi di mafia, nello specifico “Rinascita Scott” il più grande processo ai boss “ndranghetisti”. È in lavorazione un documentario che verrà trasmesso sul nuovo canale on demand del gruppo americano che racconterà forse il più importante processo di mafia, la regia è di Jacques Charmelot, giornalista francese e marito della Gruber. Il progetto è veramente ambizioso e la produzione si avvarrà della collaborazione di Kairos Group, una srl di Lamezia Terme.

Proprio il giornalista francese nei mesi scorsi si era speso affinchè il processo potesse avere una copertura mediatica e non fosse celebrato a porte chiuse, lui stesso aveva scritto e fatto girare una lettera in cui si richiedeva al Presidente del Tribunale di Vibo Valentia la presenza delle telecamere nell’aula bunker.

“Carissimi amici – aveva scritto al tempo il giornalista e regista- mi chiamo Jacques Charmelot e sono un giornalista francese. Come voi sono toccato dalla decisione presa dal Presidente del collegio giudiziario del Tribunale di Vibo Valentia. Penso che dobbiamo tutti insieme chiedere alla Dottoressa Cavasino, se gentilmente può rivalutare la sua decisione. E’ ovvio che il primo maxi processo alla ‘ndrangheta meriti di essere celebrato sotto gli occhi di tutti. Se voi condividete questo mio sentimento, vi propongo di fare una email comune alla Dottoressa Cavasino, chiedendo un gesto a favore delle riprese all’interno dell’aula bunker. Con affetto.”

Richiesta accolta e riprese consentite. Ma proprio ieri nel momento in cui la Disney si è materializzata intervistando Vincenzo Chindamo, il fratello di Maria Chindamo, l’imprenditrice di Laureana di Borrello scomparsa nel nulla nel maggio 2016 e per la quale è in corso una indagine per omicidio, gli avvocati difensori dei boss sono insorti… Non ci pare di aver colto la stessa “ribellione” quando la ben nota televisione di “famiglia” ovvero LaC ha deciso di produrre trasmissioni sul maxiprocesso chiaramente “addomesticate” e aperte al contributo di faccendieri come l’avvocato Staiano. Del resto, ci sono televisioni e televisioni, amici e nemici…

Ora si attende la fine della realizzazione del documentario della Disney, un’impresa memorabile e interessante per fare approcciare le nuove generazioni ad un argomento così delicato, e c’è da giurare che ai boss massomafiosi della Calabria questo documentario non piacerà. Altro che la televisione di famiglia…