Lettere a Iacchite’: “Terme Luigiane, la vera storia e tutti gli inciuci della Svampita”

Buongiorno,

anche per quest’anno i marpioni della politica del Pd hanno ottenuto quello che volevano per le tragicomiche vicende della bella stazione termale delle Terme Luigiane, sempre e solo sfruttata dalla famosa Svampita di Lorica (ormai la chiamano tutti così dalle nostre parti!), al secolo Sonia Ferrari, che è riuscita ancora una volta a sottrarla ai legittimi proprietari, cioè i comuni di Guardia Piemontese e di Acquappesa.

La proroga fatta nel 2015 dai papponi della Regione Calabria alla Sateca, l’azienda della Svampita, è finita e la signora, in combutta con alcuni bene individuati uomini politici, ha inciuciato per continuare a lucrare sulle Terme a danno ovviamente dei cittadini delle due comunità di Guardia e Acquappesa.

Cercherò, senza tediarvi troppo, di raccontarvi tutta la storia delle Terme Luigiane, di dirvi tutta la verità e di non fare come quei media asserviti alla politica che raccontano un sacco di fesserie per i meschini obiettivi dei loro padroni. Come accennavo, la Svampita di Lorica insieme ai suoi familiari (il più pulito c’ha la rogna…) ha gestito con il nome di Sateca le Terme Luigiane con un contratto che aveva una durata di 80 anni (1936-2016), firmato – pensate un po’ – da un podestà del fascismo!!! I Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa, che dal canto loro erano titolari di una concessione perpetua sulle acque termali, volevano – alla scadenza del contratto – dare vita ad un bando europeo, eliminando così l’esclusività della gestione a quest’azienda della Svampita di Lorica e dei suoi familiari (il più pulito dovrebbe essere cacciato a calci nel sedere dalla Calabria!).

Nel 2006 l’Unione Europea emana una legge secondo la quale anche le concessioni perpetue devono diventare temporanee ma alle Terme Luigiane non si muove foglia fino all’arrivo del governatore Palla Palla. Nel 2015 infatti Carlo Guccione, sì insomma il maialetto come lo chiamate voi, che all’epoca era ancora amico di Oliverio, rispolvera quella ormai vecchia legge dell’Unione Europea. Guccione, in pratica, si adopera per far sì che i Comuni di adeguino alla legge ma non certo per dare il via ad un bando europeo ma solo per fare una sostanziosa proroga alla Sateca della Svampita e dei suoi familiari (il più pulito è un truffatore incallito, che fa anche rima!). Nella vicenda si inserisce presto un altro delfino di Palla Palla ovvero il consigliere regionale Giuseppe Aieta, il quale riesce a “strappare” ai Comuni una proroga a condizioni ridicole (35 mila euro all’anno a fronte di guadagni immensamente superiori).

L’anno scorso la proroga è scaduta e il prode Aieta è tornato alla carica chiedendone un’altra alle stesse condizioni del 2016… spalleggiato dallo stesso Guccione, che non è amico di Palla Palla ma inciucia alla grande con la Svampita e con uno dei suoi soci, l’immarcescibile avvocato Morcavallo, e dall’immancabile Bevacqua (con la speranza che prima o poi impari a parlare in italiano!). Giova ricordare che in questo lasso di tempo, la Svampita ha fatto parecchi favori ai clienti e ai parenti di Aieta e si è anche candidata alle elezioni politiche del 2018, al Senato, sotto le insegne del Pd di Palla Palla, rimediando una sonora “trombatura” nonostante avesse chiamato i lavoratori stagionali alle Terme “ricattandoli” per avere il voto…

Giusto un anno fa di questi tempi siamo tornati al punto di partenza e i soliti papponi sono riusciti ancora una volta a strappare l’ennesima proroga con la scusa del licenziamento dei lavoratori per continuare a farsi i loro porci comodi. Questo volevo dirvi e ve l’ho detto, sicuro come sono che siete l’unico media calabrese che non ha problemi a sputtanare questa gentaglia.

Lettera firmata