Marco Ambrogio, segni particolari: comunista (a nonna) col culo degli altri

I DIMENTICATI, RAGGIRATI, TRUFFATI dai politicanti cosentini. Storie di politica, inciuci, amore… ed i voti fregati alla Mongelli. 

Ora vi raccontiamo una bella storia. C’era una volta una giovane ragazza, Denise Mongelli, ovviamente sconosciuta ai più. Bella, giovane e moglie di Giovanni Ferrante, un giovanotto di Rende che da aiutante barman, è divenuto il titolare di un conosciutissimo locale a Roges ovvero il Bar Danesi.

Il Ferrante ha pure una sorella, nemmeno venticinquenne, che alle elezioni amministrative rendesi risultò la più votata in assoluto del centrosinistra, ma per le ferree logiche elettorali non entrò in Consiglio poiché la sua lista non ottenne il quorum.

Forte di quell’affermazione personale, il Ferrante fu preso di mira da tanti “politicanti” in cerca di portatori d’oro-preferenze.

E fu così che l’astuto Marco Ambrogio, esponente di spicco della schiera dei comunisti col culo degli altri, in cerca di voti per la sua lista alle elezioni del 2016 a Cosenza, si mise in contatto con Giovanni Ferrante perché candidasse la moglie. Ferrante è molto conosciuto a Rende, ma a Cosenza avrà mai tanto seguito?

Si, tanto, inaspettatamente.

Ed infatti la moglie, Denise Mongelli si candida con il comunista col culo degli altri ed ottiene 520 voti personali, in assoluto la donna più votata, ma sia lei che il marito non avevano fatto i conti con l’astuzia e la perfidia di questo pagliaccio, il quale, ovviamente, aveva chiesto ed ottenuto, in base alla doppia preferenza di genere, che parte dei voti della Mongelli fossero girati anche a lui.

E il comunista col culo degli altri stava per soccombere proprio alla Mongelli se non fosse accaduto che anche altre candidate facendolo votare gli hanno consentito di ottenere una decina di preferenze in più e di assicurarsi l’unico seggio per la sua lista, falsamente civica, ma di diretta dipendenza dal PD.

Una storiaccia normale, nel pantano della politica-politicante cosentina.

Ambrogio, l’uomo della spartizione degli scrutatori, lo sposo della bella, brava e vuota (nel senso cosentino di vacante) assessora Rosaria Succurro, fedelissima del sindaco Occhiuto, gabba la coppia Ferrante-Mongelli e terminate le elezioni la dimentica.

Usa e getta, come nella migliore tradizione. Ed il Ferrante, gabbato, ci ha rimesso e molto. Migliaia di manifesti, aperitivi, cene e, dicono in tanti, anche un bel contributo elettorale di vario tipo a questo traffichino e imbroglione dalla faccia d’angelo.

Ma loro sono comunisti col culo degli altri e allora tutto fa brodo.