Maxi blitz “Stige”, Oliverio è stato finanziato da arrestati per ‘ndrangheta?

Giuseppe d’Ippolito è un importante avvocato operante a Lamezia ed è anche un attivista 5stelle del Meet Up di Lamezia Terme, già candidato sindaco della città galatiana (dal cognome del deputato col parrucchino)-lomoriana (dal nome dell’ex magistrato del Pd oramai in bassa fortuna) e oggi in corsa alle Parlamentarie M5S per il Senato (perché i grillini hanno anche candidati “seri” e non solo il Cavaliere mascherato che vorrebbe candidare qualcuno a Cosenza…). Sul suo profilo FB ieri sera è apparsa una notizia destinata a fare parecchio rumore e che riprendiamo. 

OLIVERIO È STATO FINANZIATO DA ARRESTATI PER ‘NDRANGHETA???

di Giuseppe d’Ippolito

Eccovi una bomba, che richiede urgenti chiarimenti del presidente della Regione Calabria.

La ditta “Fratelli Spadafora srl” ha finanziato per 2mila euro la campagna elettorale di Mario Oliverio per le regionali del 2014. Lo si legge nell’elenco dei sostenitori (di cui sono entrato in possesso) dell’attuale governatore, allegato alla dichiarazione delle spese e dei contributi elettorali ma non pubblicato nella sezione “Amministrazione trasparente” dei portali web del Consiglio regionale della Calabria e della Regione Calabria.

Stando al nome, la stessa azienda compare nell’ordinanza di custodia cautelare dell’operazione antimafia “Stige”, che ha portato all’arresto di 169 persone per affari di ‘ndrangheta e politica tra la Sila e la costa ionica crotonese.

Non solo. Da visura camerale il titolare della ditta “Fratelli Spadafora srl” è Antonio Spadafora, che figura tra gli arrestati insieme al padre e ai fratelli, per fatti commessi, si legge nell’ordinanza in questione, «evocando l’appartenenza ad un gruppo criminale mafioso avente le caratteristiche indicate dall’articolo 416 bis del codice penale nonché al fine di agevolare le illecite attività consortili della cosca di ‘ndrangheta facente capo alla locale di ‘ndrangheta cirotana, e in particolare per conseguirne i vantaggi illeciti e assicurarne i proventi per il sostentamento del gruppo e accrescerne la capacità economica».

Oliverio ha il dovere di chiarire subito ai calabresi, anche perché dopo gli arresti ha ringraziato la magistratura, per aver «portato alla luce, ancora una volta, il radicamento della ‘ndrangheta in molte regioni italiane ma anche i suoi collegamenti con settori del mondo politico e istituzionale».

Il presidente della Regione ha ricevuto o no contributi elettorali da quella ditta, che secondo la Dda di Catanzaro controllava con modalità mafiose il settore dei tagli boschivi? Se sì, era al corrente delle abitudini degli imprenditori di quell’azienda? Oliverio ha letto quanto scrive il Gip riguardo all’arresto dell’ex vicesindaco di San Giovanni in Fiore?

Da fatti e circostanze note, lo stesso magistrato deduce che l’ex vicesindaco non poteva non sapere dell’intraneità di uno dei fratelli Spadafora in ambienti criminali, in quanto «ben nota nella zona silana nel cui comprensorio ricade anche San Giovanni in Fiore».