Occhiuto, ma mi faccia il piacere! (di Gianni Colistro)

“Votare Mario Occhiuto significa  volere la distruzione di Cosenza”. A pronunciare questa frase, l’altro giorno, è stato Gianni Colistro, giornalista di lungo corso, che ha attraversato tante generazioni di sindaci e che mastica politica fin da quando era un ragazzo. Anche se spesso e volentieri ha scritto di calcio e di sport. 
Gianni Colistro ci ha esternato la sua grande voglia di scrivere sulla Cosenza e di oggi e noi siamo ben lieti di accoglierlo nella nostra “squadra”. Ecco il suo primo articolo. Ciao Mario!
E’ presunzione quella di Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, di chiedere la riconferma. E’ presuntuoso perché non ha cosa dire ai cosentini per chiedere di essere rivotato. Questo signore non ha fatto nulla. Anzi no, ha fatto. Solo danni.
Ha distrutto tutto quello che aveva costruito il grande Giacomo Mancini, ottimo conoscitore della città e in particolar modo dei suoi abitanti. L’onorevole Mancini, pur avendo governato effettivamente per pochi anni, per colpa dei soliti e inaffidabili pentiti che lo hanno costretto a difendersi da accuse ignobili e infondate, aveva fatto di Cosenza una cittadina funzionale e vivibile. Mario Occhiuto l’ha resa inefficiente e invivibile.
Fatta la doverosa premessa, vado a enumerare i suoi orrori. Aveva promesso di rivalutare Vaglio Lise. Se avete qualche  attimo di tempo andate a vedere com’è ridotta la stazione. E i lavori di Gergeri con il ponte di Calatrava?
Mi dia ragguagli chi ne è capace. Ha iniziato, costrettovi da personaggi che lo comandano a bacchetta, quegli inutili lavori di Piazza Fera. Che serviranno solo a deturparla e a far chiudere le attività commerciali.
Non sa il sindaco né gli amici che lo attorniano né coloro che lo tengono sotto scacco, che i parcheggi sotterranei non sono amati dai cosentini? Se il signor sindaco si fosse preso la briga di andare a fare un giro nel parcheggio nei pressi del Tribunale e in quelli a fianco all’ospedale e in Piazza Mancini, si sarebbe reso conto che ci sono sempre posti liberi. Quando non c’è la cultura questa non si può inculcare e inventare istantaneamente.
Sta chiudendo tutte le piazze di Cosenza. Ha fatto di Piazza Loreto un obbrobrio, lo stesso dicasi di Piazza Santa Teresa e adesso ha puntato le sua furia distruttiva su Piazza Riforma.
A mio parere il suo obiettivo è quello di far chiudere Cosenza…
Cari amici, se non viene fermato negandogli  la riconferma e mette le mani  su Piazza Riforma, Cosenza sarà isolata.
Ve lo dimostro in modo inconfutabile. Sapete quanti sono i paesini dai quali la mattina numerosi abitanti raggiungono Cosenza per vari motivi? Eccoveli. Mendicino, Cerisano, Laurignano, Dipignano, Domanico e Carolei. Lo sapete cosa farà questa gente se non potrà più raggiungere il capoluogo?  Se ne andrà a Castrolibero o a Rende. Bella prospettiva!
E ancora. La balla della differenziata. Innanzitutto non ci sono le apparecchiature per poterla fare. Per farvi comprendere meglio il mio dire, gli ambientalisti, che sono i veri distruttori  dell’ambiente, hanno boicottato la costruzione di tutti gli impianti avanzando giustificazioni senza senso. E poi in nessuna parte del mondo esiste questa indecenza di riempire le strade e i marciapiedi di sacchetti di immondizia. Ma questa trovata brillante solo Occhiuto e il suo amico e sodale Guarascio sono riusciti a inventarla. E per concludere, questo signore che ha paura, e non vi sono dubbi, degli ambientalisti, degli ecologisti e degli animalisti ha ridotto Cosenza alla mercé dei cani.  I quali, coi  loro padroni o solitari, passeggiano per Cosenza insozzandola senza che il signor Occhiuto batta ciglio.
E per concludere, con tutti i problemi che ha creato a Cosenza, questo personaggio ineffabile a cosa pensa? Al tesoro di Alarico. Il grande e inimitabile Totò avrebbe esclamato: “Ma mi faccia il piacere!”.
Gianni Colistro