I contatti sono stati timidi fino alla fine della scorsa settimana. È stata davvero la gara con l’Udinese a dare un’accelerata alla trattativa. Vero è che Gattuso, subito dopo la prima chiamata informale, per capire la sua generica disponibilità (in quelle ore c’era anche la Fiorentina) ha avvisato il suo maestro Ancelotti del gesto del Napoli. Glielo doveva. Poi tra domenica e lunedì l’operazione è decollata, con una intesa virtualmente raggiunta. I dettagli da sistemare sono di piccola entità. Il sì di Gattuso è arrivato solo lunedì. Nelle prossime ore verrà definito anche lo staff perché l’unico che dovrebbe restare è Nista, il preparatore dei portieri. Per Rino gli uomini dello staff sono speciali e sono quelli che il tecnico ha tutelato quando andò via dal Milan nel maggio scorso. Perché Gattuso ha rinunciato a 5 milioni lordi per consentire al suo staff di esser pagato fino al 2021: la consapevolezza che non tutti nel calcio hanno avuto la stessa carriera e gli stessi guadagni, il desiderio di regalare un tenore di vita sempre accettabile, soprattutto nei momenti più complessi.
Un gesto che non hanno dimenticato coloro i quali lo seguiranno nell’avventura azzurra: non si può che partire dal campano, anzi dal napoletano di nascita Luigi Riccio. Un’amicizia che dura dal 1997, quando i due si conobbero in Scozia ed ebbero modo di iniziare quel legame che ha condotto Riccio ad esser l’ombra di Gattuso: assieme al Sion, al Pisa, all’Ofi Creta, al Palermo, al Milan Primavera e quindi alla prima squadra rossonera. Un legame indissolubile, qualcosa che va oltre il normale rapporto lavorativo: Riccio è anche il volto dolce di Gattuso, quello che dialoga con i calciatori e con il mondo che ruota attorno a Ringhio.