Sangineto, ufficio postale chiuso da due mesi: la giusta protesta degli utenti

Egregio direttore,

a seguito di una rapina, avvenuta il 2 maggio scorso, l’ufficio postale di Sangineto è chiuso, ragion per cui alla popolazione, costituita per lo più da anziani, è precluso l’accesso al servizio pubblico. Gli anziani pensionati, dato che non tutti sanno usare le moderne tecnologie, per riscuotere le misere pensione, pagare bollettini, prelevare somme per la sopravvivenza, spedire una lettera, sono costretti da quasi due mesi a recarsi in altri uffici postali a oltre cinque chilometri di distanza.

La distanza, anche se modesta, in considerazione dei pessimi servizi di trasporto pubblico, aumenta ancor di più le difficoltà. Ad oggi non è dato sapere quando l’ufficio sarà riaperto né quali soluzioni Poste Italiane intende adottare per garantire il servizio. L’amministrazione comunale nella sua interezza (maggioranza e opposizioni) non brilla certo per iniziative tese a risolvere il problema. In via temporanea si potrebbe sopperire con un ufficio mobile ma a questa soluzione pare che nessuno abbia pensato. Mentre tutti sbraitano sulla necessità di mantenere l’antropizzazione delle aree interne, nei fatti, sopprimendo o non garantendo i servizi essenziali, si costringono i cittadini ad abbandonare i centri storici. Sangineto centro è ripiombato nell’alto Medioevo e non si intravedono soluzioni a brevissimo termine.

Lettera firmata