A Cosenza le forze di polizia più fortunate del mondo!

Cosenza oltre ad essere un’isola felice per galoppini politici, intrallazzatori seriali, amici degli amici, masso/mafiosi e corrotti di ogni ordine e grado, è anche una città fortunata.

Una fortuna, però, che non premia i cittadini, ma solo ed esclusivamente le forze di polizia della città. Oramai è ufficiale e si può dire: a Cosenza la Dea bendata si è schierata, senza se e senza ma, dalla parte della Giustizia. Infatti per risolvere i tanti “casi delinquenziali” che giornalmente si presentano a Cosenza, questurini e carabinieri non si affidano più alle tecniche d’indagine, o all’acume investigativo, così come fanno tutti i loro colleghi nel resto d’Italia, ma  al “culo”, inteso come fortuna. E di culate le forze di polizia a Cosenza ne hanno fatte tante. Una “tecnica” che funziona più di mille pedinamenti o intercettazioni. Basta solo crederci, così come ci credono le nostre forze di polizia.

Del resto “i casi” brillantemente risolti con il culo (inteso come fortuna) sono tanti. Senza andare lontano nel tempo, e per aver conferma che le culate fanno oramai parte dell’azione investigativa, basta guardare l’attività delle forze di polizia, in materia di repressione del crimine, dell’ultimo anno, e in particolare di quest’ultimo mese.

Ma veniamo alle culate:

8 febbraio, una volante in perlustrazione antidroga a via Popilia, periferia cittadina, nota una certa inquietudine del cane poliziotto di fronte ad una grata, ai piedi di un palazzo, che dà nei sotterranei. Così i poliziotti si calano nelle fondamenta del palazzo, e trovano, distante dalla grata una trentina di metri, un arsenale vero e proprio. Forse il più importante ritrovamento mai avvenuto in città. Una culata che non ti dico. Se non fosse stato per la fortuna del cane poliziotto addestrato ad annusare armi, anche se sotterrate in un ambiente come le fondamenta di un palazzo dove insistono odori d’ogni natura, e a distanze ragguardevoli, questo ritrovamento non sarebbe mai avvenuto. Il classico colpo di fortuna.

23 luglio: i carabinieri, anche loro come i poliziotti, durante un normale pattugliamento nella parte storica della città, notano nel rione Spirito Santo uno strano via vai di gente dentro un palazzo, e in barba ad ogni regola del manuale “per il perfetto investigatore”, invece di appostarsi per capire la natura del “traffico” e chi lo “gestisce”, decidono di intervenire il giorno dopo all’alba, rinvenendo in una soffitta quasi due chili di cocaina e molte armi. Un’altra culata. Se non fosse stato per quel carabiniere fortunato che ha notato il via vai nel palazzo, anche questo sequestro non sarebbe mai avvenuto.

28 agosto: di nuovo quartiere di via Popilia. Sempre durante il normale servizio di pattugliamento una volante nota un tombino stradale semi aperto e incuriositi da questo, gli agenti si fermano per un controllo. Una volta vicini al tombino notano subito un “pacco” ben imbustato, al cui interno, gli agenti fortunati, rinvengono, una mitraglietta Uzi e 150 grammi di eroina. Una culata che più culata non si può. Se non fosse stato per il culo che la questura di Cosenza si ritrova, anche questo ritrovamento non sarebbe mai avvenuto.

Ma le culate non finiscono qui. Anche oggi il culo delle nostre forze di polizia si è fatto onore. Questa mattina una volante in servizio di pattugliamento, all’altezza dello svincolo autostradale di Montalo decide di fermare un camion che trasporta frutta. Ad una prima impressione sembra tutto ok, ma qualcosa, ovvero il culo (sempre inteso come fortuna), suggerisce ai poliziotti che è meglio effettuare un controllo più accurato, ed invitano l’autista a seguirli presso il locale mercato di Montalto. Qui gli agenti chiedono l’aiuto di un “muletto” per scaricare le centinaia di casse di frutta, e una volta scaricate, ecco la sorpresa: il culo dei poliziotti aveva visto giusto, nel cassone ben nascosta gli agenti rinvengono oltre 30 chili di erba. Una culata di proporzioni bibliche. Con tutti i camion che transito in quella zona all’alba, per via del mercato, gli agenti hanno fermato proprio quello giusto. Se non è fortuna questa ditemi voi cos’è.

Una cosa va precisata però: se da un lato le nostre forze di polizia sono “culute” nel rinvenire armi e droga, dall’altro non sono così fortunate ad arrestare i colpevoli. Già, perché in tutte queste culate c’è una costante: nessun arresto. E in questo caso si può dire che ad essere fortunati sono i delinquenti. Come a dire: un po’ di fortuna ciascuno, non fa male a nessuno.

Buona fortuna a tutti.