Acri, domenica a Palazzo Falcone l’evento regionale Slow Food

ACRI. IL 9 DICEMBRE A PALAZZO FALCONE L’EVENTO REGIONALE SLOW FOOD

di Roberto Saporito

Acri al centro dell’enogastronomia regionale. L’importante evento Slow Food si terrà domenica 9 dicembre  al  palazzo Sanseverino- Falcone. Saranno presenti rappresentanti di Slow Food italia e piccoli produttori d’eccellenza di tutta la Calabria. La manifestazione   è promossa e co-organizzata da Slow Food Pollino Sibaritide Arberia insieme all’amministrazione comunale.

“L’evento – si legge in una nota – è destinato anche a rappresentare uno dei più importanti momenti regionali di approfondimento e rilancio dei temi e delle questioni connesse alla sovranità alimentare, alla difesa del territorio ed alla valorizzazione in chiave turistica ed economica dei centri storici e del patrimonio della aree interne. Per la nostra Condotta la scelta di Acri  assume un forte significato simbolico e programmatico, sia perché è in questo territorio dell’entroterra che stiamo registrando da mesi una notevole crescita di adesioni e convinti sostegni dal basso sia soprattutto perché proprio da Acri, tra le più grandi ed importanti città dell’entroterra calabrese e del sud Italia, riteniamo possa trarre linfa e slancio ulteriori, con il contributo di tutti ed in primis delle istituzioni locali, la sempre più diffusa rete culturale ed economica di quanti credono ed investono energie, idee e risorse nel ritorno alla terra ed all’entroterra. All’evento saranno invitati ad intervenire,  per la prima volta insieme, tutte le giovani esperienze di ritorno alla terra di tutta la Calabria  che stanno capovolgendo paradigmi e tabù ereditati, tutti quelli che stanno testimoniando con passione, formazione, competenza, visione e numeri alla mano che  i cervelli  non sono più quelli che fuggono  ma quelli che con intelligenza, innovazione e da protagonisti stanno dimostrando che non soltanto qui c’è tanto da fare, che non soltanto qui c’è qualità della vita da vendere ma che è soprattutto qui, nella terra e nell’entroterra, che oggi si può e si deve costruire, più che altrove, un’altra economia, ricchezza da condividere e sviluppo ecosostenibile per tutti”.