Acri zona rossa fino al 7 aprile. Ecco chi sono i veri responsabili (di Roberto Saporito)

Acri zona rossa fino al sette aprile. Ecco chi sono i veri responsabili

di Roberto Saporito

La decisione non l’ha presa il sindaco Capalbo. Nemmeno l’Asp e neanche il presidente della regione, Spirlì. Il provvedimento lo abbiamo preso noi cittadini. O meglio, una parte della comunità. Sappiamo tutti, e le multe elevate dalle forze dell’ordine lo dimostrano, che una parte della popolazione non ha rispettato (e non rispetta) le regole. Compresi alcuni commercianti. Suvvia, non facciamo gli ignari. Tutti ricordiamo cosa è accaduto per due sabati di seguito, complice le temperature miti, nell’area pedonale. Assembramenti, distanziamento non rispettato, mascherine non indossate e locali pieni. Insomma, comportamenti più corretti avrebbero evitato questa decisione che pesa fortemente sulla già precaria economia locale.

In zona rossa sono vietati tutti gli spostamenti, salvo che nei casi di lavoro, salute o necessità. E’ necessaria l’autocertificazione. Si può uscire per andare nei negozi aperti, che sono solo quelli che svolgono un servizio essenziale (come supermercati e farmacie), ma anche per fare una passeggiata o per andare in un luogo di culto vicino casa. Anche le seconde case sono raggiungibili solo se ci sono motivi di urgenza. Le visite a casa di amici e parenti sono vietate. In zona rossa i negozi devono restare chiusi. Gli unici che possono aprire sono quelli che vendono beni di prima necessità e che rientrano nella lista delle attività essenziali, da cui sono stati depennati barbieri, estetisti e parrucchieri. L’attività motoria e le passeggiate possono essere effettuate, ma solo vicino alla propria abitazione e dalle 5 alle 22. Non è possibile allontanarsi, però, da casa per svolgere attività fisica. Differente è il discorso se si tratta di spostamenti comunque consentiti, come andare al lavoro o accompagnare una persona non autosufficiente (quelli che rientrano nelle comprovate esigenze). Restano chiuse piscine e palestre, ma anche i centri sportivi. Aperti i parchi. I bar e i ristoranti devono rimanere chiusi ma possono lavorare con servizio d’asporto e consegne a domicilio. L’asporto è possibile per bar e pub fino alle 18 e per i ristoranti fino alle 22, mentre le consegne a domicilio non hanno limiti di orario e possono essere effettuate dagli esercizi commerciali in qualsiasi momento della giornata. In zona rossa chiudono tutte le scuole di ogni ordine e grado.

Dal 7 marzo sono stati riscontrati 84 positivi al tampone molecolare, 74 ai test rapidi, 4 ricoveri e un morto, per quanto riguarda Acri. Con percentuale di positività al 19 marzo sui test rapidi antigienici al 16,6% e sui molecolari comunicati in data 19 percentuale al 29,41%. Sui molecolari ieri percentuale positivi addirittura al 49,5% mentre si è in attesa del risultato di altri 52 tamponi molecolari.