Amantea. Il pesce alato trigone nelle acque di Coreca, il racconto del biologo marino Bernardo

Amantea – Il biologo marino Luciano Bernardo racconta, anche quest’anno, il suo viaggio nei fondali della Calabria. In questa occasione nello specifico si è trovato nelle acque di Coreca di Amantea. “Coreca – racconta – è una splendida cartolina che accoglie i visitatori sul lato tirrenico della Calabria. Un delizioso golfetto disseminato di scogli facilmente raggiungibili a nuoto, salvo quello della “formica” a circa 350 metri dalla costa che può essere visitato in sicurezza a bordo di un pedalò o una canoa (il fondale non supera i 6-8 metri e la trasparenza dell’acqua è eccellente). Gli scogli, soprattutto nelle zone in ombra, sono colorati da alghe verdi, spugne, vermi col ciuffo e variopinti nudibranchi (lumachine senza conchiglia). Si possono incontrare cernie e murene, e assistere al passaggio di giovani barracuda. Ci sono anche grandi e innocue meduse azzurrognole (“polmone di mare”) con uno stuolo di pesciolini al seguito, ed è uno spettacolo osservarle mentre avanzano contraendo la loro campana ad un ritmo che ricorda un respiro. La sabbia che circonda gli isolotti è invece territorio di pesci lucertola, tracine, rombi e pesci pettine”.

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“Sono immerso in questo scenario – prosegue il suo racconto – quando lo vedo arrivare: un trigone viola. Mi preparo a scattare qualche foto prima che scompaia nel blu. Invece, imprevedibilmente, mi raggiunge e inizia a nuotarmi attorno. Si avvicina al punto che potrei toccarlo. Per prudenza mi tengo a distanza, anche per un lungo aculeo velenifero sulla coda, che però utilizza assai raramente e solo per difesa. Se non molestato è un animale innocuo e non aggressivo. Ci osserviamo reciprocamente per parecchi minuti, poi torno a riva con un pensiero. Cercava forse un contatto, una carezza? Certo, tendiamo ad attribuire agli animali, anche selvatici, comportamenti e sentimenti tipici dell’uomo, ma di sicuro abbiamo tanto da capire di queste creature del mare”. “Dal punto di vista zoologico – spiega – i trigoni, o pastinache, sono pesci con lo scheletro cartilagineo come gli squali e le razze. Si distinguono da quest’ultime principalmente per la coda lunga e sottile. Inoltre, i trigoni sono vivipari a differenza delle razze che depongono le uova. Nuotano in vicinanza del fondo, ad eccezione del trigone viola (Pteroplatytrygon violacea) che utilizza le pinne pettorali come ali per “volare” nell’acqua, anche in prossimità della superficie. Sul dorso, si trovano gli occhi e gli spiracoli, due grosse aperture utilizzate per respirare. La bocca, le branchie e le narici sono poste sul lato ventrale. Può raggiungere una lunghezza di oltre 1,5 metri, con la coda lunga 2 o 3 volte il corpo, e si nutre principalmente di pesci che avvolge con le pinne e convoglia alla bocca. Qualche volta viene pescato come cattura accidentale (bycatch).”

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