Arriva a Cosenza l’orto in città

Servizio fotografico di DELFINA DONNICI

L’ORTO URBANO DELL’ASSOCIAZIONE “TEATRINO CLANDESTINO SUD”

L’importanza della gestione partecipata dei beni comuni urbani: il presidente dell’Associazione “Teatrino Clandestino Sud” Daniele Scarpelli ci accompagna alla scoperta dell’orto urbano, un’isola verde che sorge proprio a ridosso della Città dei Ragazzi, ancora in fase di ristrutturazione sotto la nuova coordinatrice Machì. L’area verde che ospita 40 orti urbani è gestita dall’Associazione Anteas (Associazione Nazionale Tutte le Età per la Solidarietà), che ha partecipato ad un bando Unicredit e gli è stato assegnato il terreno della città dei ragazzi dal Comune di Cosenza; la maggior parte degli orti è andata o a singoli o ad associazioni, com’è il caso della Teatrino Clandestino.

INTERVISTA AL PRESIDENTE DANIELE SCARPELLI

In cosa consiste il progetto di Orto Urbano sviluppato dalla “Teatrino Clandestino Sud”

Il progetto si sviluppa attraverso due strategie di coltivazione, quella sinergica e quella tradizionale; il metodo sinergico, o della permacultura – ci spiega Daniele – è il procedimento che consente agli agricoltori di ricreare un ecosistema simile a quello naturale, attraverso ad esempio l’installazione di un semensaio che permette la selezione ed il recupero dei semi, le spirali aromatiche che favoriscono la creazione del microclima adatto e la creazione di piccoli laghetti intorno contenuti da pareti d’argilla, e non di plastica, ci tiene a sottolineare il presidente.

Il percorso di auto formazione, come viene definito dallo stesso Daniele (in cui sono impegnati tutti coloro i quali si dedicano al lavoro nell’orto urbano della “Teatrino Clandestino Sud”), passa attraverso forme innovative di auto costruzione e auto produzione non solo dei frutti della terra, ma anche di strumenti complessi, come ad esempio il forno realizzato in terra cruda e paglia, un incentivo pratico per la creazione, all’interno dell’area, di una zona pic-nic pensata come punto aggregativo.

Quando e perché nasce l’idea di un orto urbano all’interno dell’Associazione?

L’idea nasce dal bisogno di soddisfare i nostri bisogni primari come mangiare, o avere un tetto sopra la testa, attraverso ciò che siamo e quello che sappiamo fare; l’Associazione nasce da questa esigenza; l’impegno che abbiamo profuso in questo progetto ci ha permesso di studiare il Bene Comune Urbano e di conoscerlo meglio anche attraverso questa esperienza sul campo. L’Associazione è ovviamente molto attenta al tema del cibo, che va riagganciato al meccanismo dell’autoproduzione, che non si limita comunque al solo genere alimentare.

Cosa rappresenta l’orto urbano per la città di Cosenza?

Che siano singoli o associati, gli orti urbani rappresentano la possibilità di autoprodursi ciò che si mangia pur abitando in città; lavorando in un orto aiuti la vita stessa a crescere, ti sporchi le mani, costruisci materiale utile al lavoro, ricicli e riutilizzi il materiale di scarto, arrivando anche a produrre forme di micro-reddito.

Qual è l’obiettivo che l’Associazione si prefigge attraverso la gestione di un orto urbano?

Uno degli obbiettivi principali che la nostra Associazione si è prefissa è certamente quello di favorire l’aggregazione sociale; questo nostro orto è un punto d’incontro, un’ “isola felice” in cui si sperimenta e si auto costruisce, gestendo in maniera partecipata il Bene Comune Urbano.

Sempre sul tema della rigenerazione urbana, della valorizzazione del verde pubblico e la condivisione dei saperi sviluppati intorno e dentro i Beni Comuni, l’Associazione propone un pic-nic urbano questo fine settimana ospitato nel centro storico della città, arricchito con dibattiti e proiezioni video.

Delfina Donnici