La combriccola di Manna

Cosenza è una città così prevedibile, che basta sollevare appena il coperchio per scoprire le nefandezze e le brutture che nasconde, apparentemente celate ma che, scovando un po’, escono fuori abbondantemente. Così è successo per il caso degli ex dipendenti della piscina comunale di Campagnano. Già, perché sollevando quel coperchio abbiamo dato voce a ex lavoratori che per anni hanno subito vessazioni, soprusi e minacce, con la sola colpa di svolgere il loro lavoro e reclamare i propri diritti.

Dopo il nostro precedente articolo, in cui abbiamo raccontato la storia degli ex addetti alla pulizia e manutenzione dell’impianto, sbattuti per strada senza spiegazione logica, tantissimi altri ex lavoratori della piscina si sono fatti avanti per denunciare lo squallore che vi ruota attorno.

Stanchi e amareggiati della situazione, hanno voluto svelarci nuovi dettagli dell’inquietante storia dei licenziamenti.

Abbiamo già spiegato che la piscina di Campagnano è gestita dalla Cogeis, un Consorzio formato da: Cosenza Nuoto (A.S.D. Associazione Sportiva Dilettantistica); Polisportiva Gnisci; entrambe affiliate alla F.I.N. Federazione Italiana Nuoto.

La Polisportiva Gnisci è retta dal signor Roberto Gnisci, amministratore di Isotermica Gnisci, azienda che gestiva pulizia e sanificazione impianti e manutenzione ed interventi tecnici, ma sono rimasti solo due pseudotecnici, gli altri sono da più di anno in mezzo disoccupati con svariate mensilità non pagate.

piscina

Il signor Roberto Gnisci è nello stesso tempo socio di Cogeis al 50%, l’altro 50% è nelle mani di Carmine Manna, assessore comunale di Cosenza. Cogeis non paga Gnisci ed i lavoratori di Gnisci portati all’esasperazione e alla disperazione, dopo ricatti, provocazioni sul posto di lavoro, mobbing, vengono mandati a casa con una causa legale attualmente in corso e ingiunzione di pagamento verso i proprietari (alla quale non hanno avuto risposta).

E fin qui ne abbiamo già parlato. Quello che non abbiamo detto è che i licenziamenti sono toccati anche a istruttori, amministratori e staff, nonostante attorno all’ente gravitino milioni di euro.

Inps ed Enpals tacciono, non danno spiegazioni sulle richieste degli ex dipendenti e sul mancato versamento dei contributi.

A tal proposito un’ex lavoratrice si sfoga così: “Vi posso assicurare che i capricci del dr. Manna hanno condizionato la vita non solo degli operai ma anche dello staff. Io sono stata licenziata per esubero di personale nonostante fossi stata una delle prime ad essere assunta a tempo indeterminato solo perché ero fra quelli (ormai tutti ex) ad andare a lavorare pretendendo lo stipendio. Cosa che con  Manna è da non fare se vuoi lavorare lì. Pensate che quando si è sposato nel luglio del 2009 mi sembra che avesse speso 40.000 euro solo per il pranzo in un castello di Roma, noi abbiamo visto lo stipendio a novembre perché lui aveva avuto queste spese. Ovviamente sto aspettando ancora gli stipendi che mi deve e il tfr (che per legge ti devono entro 15 gg dal licenziamento, era il 2011) e tutti i contributi che non mi ha mai versato”.

E non finisce qui, ecco un’altra segnalazione: “Dietro ai licenziamenti ufficiali ci sono una miriade di tecnici e grandi professionisti (tenuti per anni ed anni con contratti cococo sotto pagati e negli ultimi anni neanche pagati) mortificati dal comportamento arrogante e di estremo sfruttamento dal 1997 in poi, quando la politica cittadina ha consegnato le chiavi della piscina comunale ai signori in oggetto. In pratica negli ultimi 2 anni gli accadimenti anche tragici non sono certo dovuti alla casualità ma bensì alla totale assenza di personale qualificato, sia perché molti di questi professionisti non pagati sono andati via, sia perché cacciati in malo modo con un pugno di mosche in mano”.

E potremmo andare avanti ancora, dove si legge la frustrazione, rabbia e disperazione di gente che, a una certa età, si trova in mezzo alla strada.

Comunque la verità, alla fine, giunge sempre a galla ed ecco a voi nuovi retroscena.

Tutto scorre sull’asse soldi-politica-truffa, celata da un prender tempo, scoraggiare, impaurire, ostentare amicizie e coperture politiche e dirigenziali, un vaso che scoperchiato tira fuori l’impossibile.

LA STORIA DI COGEIS E DEI MANNA

Cogeis gestisce da anni la Piscina Comunale di Cosenza, regalo di Mancini; gestì per tre anni la Piscina Comunale di Villapiana con rescissione anticipata “diplomaticamente” consensuale; il Centro Polivalente di Serra San Bruno chiuso da più anni con insolvenze economiche con fornitori, personale e gestori utenze (luce, acqua, gas); Piscina Comunale di Lamezia Terme (dove l’ex Sindaco Gianni Speranza ha chiesto l’allontanamento immediato dell’azienda di gestione stracciando il contratto); la Piscina Comunale di Malito (attualmente chiusa) e la struttura per anziani, la Casa di Riposo “Emma Gagliardi”.

Queste le attività ufficiali. Ma è chiaro che c’è dell’altro. I Manna (Carmine e Francesco) gravitano nei salotti della politica da più tempo. Le ultime: l’impresa di Francesco Manna di raccogliere una manciata di voti candidandosi come sindaco a Castrolibero per favorire Orlandino Greco, altro amico di affari. Poi la grande mobilitazione per la poltrona di Rende (a Rende esiste una piscina, ferma per motivi “burocratici” da molti anni!).

Marcello Manna è il cugino diretto di Giancarlo Manna (il capofamiglia, indiscusso patron della baracca), nemico giurato di Sandro Principe per vecchi interessi: edilizia, piani regolatori e non ultimo il Rende Calcio e la retrocessione dalla serie C2 con conseguente “buco” societario.

“Ogni denuncia, anche la più legittima, la più chiara, la più evidente è stata sempre gestita, supportata, insabbiata con fuga di notizia, con la complicità di dirigenti quali il dottor Giovanni Cuconato all’Agenzia del Lavoro di Vaglio Lise e il dottor Giuseppe Cantisano, ex responsabile (fino a giugno 2015) dell’Ufficio dell’Ispettorato del Lavoro di Cosenza, il quale ricopre ancora il ruolo di Consigliere Regionale della FIN per quel che riguarda la Delega del Nuoto.

I consiglieri regionali e le cariche della FIN sono frutto di vere e proprie elezioni, e ogni società, in base a meriti sportivi con classifica annuale, ha nelle mani un pacchetto di voti a disposizione. Curiosità delle curiosità la sopracitata A.S.D. Cosenza Nuoto, per meriti sportivi (A1 Femminile pallanuoto, B Maschile pallanuoto, i tuffatori come il campione cosentino Giovanni Tocci e gli altri, i nuotatori e tutto il resto), ha tutti i “punti” che consentono alla stessa di essere maggioranza relativa. Che significa poter eleggere i suoi uomini. Che si traduce in suoi amici (vedi il Direttore dell’Ispettorato Giuseppe Cantisano, grande amico della famiglia Manna ed ovviamente non pagante in Piscina!)”.

Queste notizie ci giungono direttamente da fonti, di cui per ovvi motivi manteniamo l’anonimato. Ogni diritto di replica è consentito, anzi speriamo che l’assessore Manna ci dia delucidazioni a riguardo.

Valentina Mollica