Asp, il caso della nomina alla (ex) compagna del direttore Mauro

L’imbeccata è arrivata da una delle tante fonti che ci mandano notizie sulla gestione “cinghialesca” dell’Asp di Cosenza. Ma stavolta non è una “soffiata” come tante.

L’ignoto interlocutore (che si firma con un nome falso e usa una email altrettanto farlocca) ci fa sapere che il nuovo direttore generale Raffaele Mauro ha nominato la sua compagna, Cesira Ariani, presidente delegata del Comitato Consultivo Zonale.
Leggendo la notizia, la prima cosa che mi viene in mente è questa: ma Mauro è così pazzo da mettersi a rischio nominando la sua compagna? 
Poi, ricordo di avere tra i miei contatti FB la dottoressa Cesira Ariani. La sua è una presenza discreta: pochi mi piace, qualche condivisione e pochissimi commenti. Insomma, non è certo una che va su FB per farsi propaganda o sponsorizzare le sue capacità.
Decido di scriverle in privato.
(salto i convenevoli)
Mi può spiegare di cosa si tratta?
“Ricevo la notizia da lei e non ne sapevo ancora nulla, ho qualche difficoltà a reperire almeno l’ atto deliberativo anche se so più o meno di che si tratta”.
(dopo qualche ora)

“Guardi, non è neanche una nomina: è una sostituzione nel caso il direttore dovesse essere assente. Nell’operare la scelta ha evidentemente attinto all’elenco degli idonei a direttore generale approvato dalla Regione e dove è presente anche il mio nominativo”.

Guardi, voglio essere sincero: dicono che, a parte il suo curriculum di tutto rispetto, la nomina le arrivi perché è la compagna del dottor Mauro.

“Sono proprio avvilita, perché esiste da tempo un tentativo continuo di emarginazione, nonostante il mio curriculum, per i motivi che lei può immaginare. Non sono la compagna del dottor Mauro. Lo siamo stati per molti anni, ora non più e per motivi che esulano dal rapporto di stima e affetto che ci hanno visto insieme per tanto tempo.
Capirà bene che continua imperterrito il tentativo di persecuzione contro di me tirando fuori una storia che non c’è più. In un modo o nell’altro devono alzarmi i soliti muri per piegarsi al volere dei soliti noti…”.

 

A questo punto, devo chiederle chi, secondo lei, ha fatto uscire fuori questa storia?

“Si tratta di persone che intendevano usarla così come hanno fatto con un altro giornale on line che ci è cascato, perchè avrebbero viste deluse le loro aspettative o intaccato il loro precedente potere gestionale, quindi hanno tentato di far passare una nomina legittima per qualcos’altro. Peraltro, in tema di professionalità e titoli, mi permetto di segnalarle ancora una volta che il mio nominativo è compreso tra quelli nell’elenco degli idonei alla nomina di direttore generale delle Aziende sanitarie. È pur vero che conosce bene il mio impegno e la mia storia professionale e che non ha dubbi, evidentemente, sulla mia serietà. La ringrazio ancora per la sensibilità”.

Questo è quanto ci siamo scritti con la dottoressa Cesira Ariani.

Io credo che abbia detto la verità ma ovviamente non posso scrivere che ci metterei la mano o qualcos’altro sul fuoco. E’ certo, però, che all’interno dell’Asp non tira certo una bella aria. Dopo anni e anni nei quali si è potuto fare di tutto senza che uscisse fuori (quasi) niente, bisognerebbe indagare a fondo (non com’è stato fatto con la Commissione d’accesso agli atti tre anni fa) su quanto è accaduto e ancora accade in quelle segrete stanze.

Girano soldi come se piovesse, si fanno affari e transazioni milionarie ma nessuno viene chiamato a rispondere di questo andazzo. Abbiamo capito che il Cinghiale è ritornato sottosegretario ma questo non significa che possa continuare a fare il bello e il cattivo tempo.

Dateci una mano a smascherare la corruzione e il malaffare.