Belvedere, chi è il sindaco Granata: dagli Occhiuto ad Orsomarso passando per il Cinghiale

Enrico Granata, ex sindaco di Belvedere

Belvedere Marittimo non è un paese qualsiasi nella geografia della corruzione e della ‘ndrangheta in provincia di Cosenza. Pensate che fino a qualche tempo fa c’erano addirittura tre cliniche private in questo piccolo centro che non raggiunge neanche 10 mila abitanti. La più famosa e la più antica è la celeberrima clinica Tricarico, da sempre feudo incontrastato del clan Muto e dei suoi affiliati politici, tra i quali come tutti sanno spicca don Ernesto Magorno. Ma opera ancora anche Vincenzo Cascini, che dopo decenni si è deciso ad entrare in politica mentre qualche tempo fa Spinelli ha gettato la spugna.

Belvedere è tornata prepotentemente alla ribalta delle cronache per il clamoroso blitz della Finanza, ordinato dalla procura di Paola, al termine del quale si è appreso che tra gli indagati per corruzione c’è lo storico sindaco del paese ovvero Enrico Granata, figura molto popolare, organico da una vita ai poteri forti per un semplicissimo motivo. Questo signore, infatti, sostanzialmente è il sindaco di Belvedere dal 1995, quando ha iniziato il suo primo mandato, durato quasi dieci anni, fino al 2004. Poi c’è stato un breve interregno di Mauro D’Aprile e infine, dal 2009 a oggi, Granata ha vinto ancora altre due competizioni elettorali. Complessivamente, dunque, ha guidato (e guida ancora fino a maggio) Belvedere per vent’anni! Una specie di record.

Il sindaco di Belvedere, parente di uno dei “misasiani” storici della vecchia Dc “Balena bianca” ovvero Giuseppe Mistorni, ha assicurato in tutto e per tutto la continuità del vecchio potere democristiano e si è adeguato alla svelta ai cambiamenti politici, scegliendo naturalmente il centrodestra. La leggenda metropolitana lo vuole addirittura compare di matrimonio di uno degli Occhiuto ai tempi in cui strizzava l’occhio all’Udc. Ma col tempo è salito sul carro del Cinghiale e ultimamente è organico al pallone gonfiato per eccellenza della politica cosentina ovvero Fausto Orsomarso. Pensate che il nome di Enrico Granata figura ancora tra i papabili per una candidatura al consiglio regionale in quota Fratelli d’Italia, anche se questo avviso di garanzia per corruzione l’ha praticamente “azzoppato”. Doveroso comunque sottolineare che ben difficilmente Granata sarebbe stato eletto.

In molti si chiedono se tutto questo can can sul Comune di Belvedere inciderà sulle prossime elezioni, che si svolgeranno a maggio insieme alle Europee. Il centrodestra, per la successione all’eterno Granata, come accennavamo, ha scelto Vincenzo Cascini, non senza qualche polemica perché tra il titolare della clinica e il sindaco meno di un anno fa si era aperta una spinosa querelle.

Alla base delle frizioni la votazione di una delibera che riguardava il cambio d’uso in Centro diagnostico di una struttura sanitaria ubicata in zona industriale. Scelta dell’esecutivo che aveva fatto storcere il naso a molti imprenditori locali interessati ad aprire nuove strutture dedicate. Era sceso in campo finanche quello sciacallo del senatore Ernesto Magorno a strizzare l’occhio a Cascini per mettersi col suo sgangheratissimo centrosinistra ma l’imprenditore, che non è certo un fesso, l’ha mandato a quel paese ricucendo il rapporto col centrodestra e don Magorno ha optato per una certa Barbara Ferro, che ha ben poche speranze di battere Cascini, al quale – diciamocelo francamente – la disavventura giudiziaria di Granata non dispiace proprio per niente…