Calabria 2021. Caro Carlo, ti scrivo: per governare non basta l’onestà

di Michele Santagata

Ho conosciuto Carlo Tansi nel maggio del 2019 durante la sua campagna elettorale a San Luca. L’ho seguito nel tanto famoso paesino aspromontano per una giornata intera, comizio di piazza e cena in pizzeria, con il candidato a sindaco Klaus Davi, compresa. A dire il vero era stato lo stesso Tansi a chiedermi di seguirlo, dopo una serie di interlocuzioni veicolate dal nostro avvocato Nicola Mondelli, grande e sincero amico di vecchia data di Carlo: non aveva gradito alcune critiche che la nostra testata aveva mosso nei suoi confronti sulla “troppa vicinanza” all’allora presidente della regione Calabria Mario Oliverio, e voleva a tutti i costi chiarire alcuni aspetti della vicenda, secondo lui, mal presentati dai nostri articoli. Su tutto ci teneva a dire che la chiamata alla guida della Protezione Civile da parte di Oliverio, non era avvenuta, come sosteniamo noi, per “chiamata diretta”, ma dopo aver vinto un regolare concorso. E che non era vero che le sue denunce sulla mala gestione della ProCiv erano anonime ed “esposte” solo su FB: raccontava di aver denunciato tutto, con tanto di carta bollata, a Gratteri. Denunce che gli sono costate la cacciata dalla ProCiv.

Da allora il mio rapporto con Carlo è diventato amicale e la nostra frequentazione più assidua. Tante volte Carlo è stato in redazione a discutere, con noi, di politica e possibilità. Ma non lo abbiamo mai direttamente sostenuto, nonostante un confronto, formulato davanti a diversi altri giornalisti, sulle modalità migliori per allestire uno “staff di comunicazione”. Un confronto finito con un nulla di fatto, perché la nostra posizione politica nei suoi confronti è sempre stata la stessa: a Tansi abbiamo sempre riconosciuto le sue qualità come l’onestà materiale, la genuinità delle sue idee, e la passione che infonde in tutto il suo fare, tuttavia lo abbiamo sempre ritenuto inadatto a ricoprire la carica di presidente della regione Calabria, “parere” che gli abbiamo sempre espresso faccia a faccia. Un po’ per la sua palese inesperienza politica, un po’ per l’incapacità di essere inclusivo, un po’ per il suo “modo bislacco” di rispondere ad ogni legittima critica, ma soprattutto per alcuni aspetti del suo carattere che cozzano con quello che noi pensiamo debbano essere le qualità di un buon leader politico. E quello di Carlo è un “carattere” spigoloso: borioso, egocentrico, narcisista, accentratore, altezzoso, vanaglorioso. “Qualità” che per quanto lui si impegni a tener nascoste, alla fine vengono sempre fuori, e tante sono le testimonianze, sulla spigolosità del suo carattere, di persone che hanno avuto a che fare con lui. Sempre politicamente parlando.

A dimostrazione che la nostra è sempre stata una posizione chiara e palesemente espressa, senza timore di smentita possiamo dire che con Carlo tante volte abbiamo affrontato la discussione sulla possibilità di un suo passo indietro e “lanciare” alla carica di presidente qualcuno con più autorevolezza politica, non che Carlo non abbia autorevolezza, magari nel suo lavoro ne ha tanta, ma come politico nessuna, e con più capacità inclusive di lui. Argomento che Carlo, seppur a denti stretti, ha sempre accettato, fino ad arrivare a proporre possibili nomi di “superamento”: Antonio Nicaso, la figlia di Stefano Rodotà, Ferdinando Laghi, De Magistris. Lo stesso Tansi, durante una delle tante discussioni sul “suo superamento” avvenute nella nostra redazione, ha telefonato a Nicaso per chiedergli se fosse interessato “a guidare il suo progetto politico”, non prima di aver chiesto consiglio a Gratteri. Invito che il dottor Nicaso non ha inteso, per motivi “logistici” principalmente, accettare. Ed è da queste discussioni che è nato il nostro “endorsement” sulla candidatura di Luigi De Magistris.  Che per quel che ci riguarda è in possesso di tutte le qualità politiche e “caratteriali” per rappresentare una larga coalizione civica, Tansi incluso. Convinti di trovare il totale appoggio di Tansi, visto che si era detto disponibile ad accettare un candidato di superamento.

Ed è qui che entra in gioco il suo spigoloso carattere, e tutta la sua instabilità “di pensiero”: quello che dice la sera non vale la mattina. Dopo il nostro articolo dove lanciavamo la candidatura di De Magistris, Carlo si dice non più d’accordo su questa scelta. Non ha nessuna intenzione di cedere lo scettro all’usurpatore napoletano. È il suo popolo che glielo chiede, così dice. Cerchiamo in qualche modo di farlo ragionare pubblicando una serie di articoli dove, dopo una premessa sulle qualità di Carlo (cosa che lui fa finta di non leggere), gli chiediamo di non lasciarsi sopraffare dal suo ego politico. Per sconfiggere la destra c’è bisogno di tutti, e Carlo può rappresentare, in questa battaglia la punta di diamante, della coalizione civica. Gli diciamo inoltre che per un vero idealista come lui (Carlo è una persona capace di immaginare un futuro alternativo a questo, che non è poca cosa) “la causa” dovrebbe venire prima del suo smisurato egoismo politico, e di dare meno ascolto a vecchi dinosauri politici che evidentemente mal lo suggeriscono. Argomenti di chiara matrice politica, niente di personale, checchè lui ne dica.

Alla fine, dopo estenuanti discussioni, Carlo cede e accetta la candidatura di De Magistris. Tutto ci unisce e niente ci divide, ebbe a dire Tansi nella conferenza stampa di presentazione dell’alleanza. Ma il fuoco continuava a bruciare sotto la cenere, infatti da quel momento in poi il Tansi narcisista politico prende il sopravvento, ed inizia una campagna sottobanco di logoramento dell’alleanza. Ogni scusa è buona per armare zimeca: una volta è il “tradimento” di Ugo Vetere, una volta sono i comunisti con le bandiere rosse capeggiate dall’amico dei negri Lucano davanti alla Cittadella il 25 aprile. Un’altra volta sono gli incontri immaginari di De Magistris con il nemico, e per finire il tutto condito dai nostri articoli dove, a detta sua, lo attacchiamo sul piano personale. Articoli che tutti possono trovare nel nostro sito e verificarne il contenuto. La nostra accusa è chiara: Tansi è instabile politicamente. Il suo egoismo politico non gli permette di superare alcuni aspetti che in politica sono vitali: il confronto e l’ascolto. Aspetti totalmente estranei nell’azione di gestione politica del suo Movimento. Carlo non accetta nessuno al di sopra di lui, e per questo non riesce a superare l’idea di aver ceduto lo scettro a De Magistris. L’aver perso visibilità ha messo a dura prova il suo ego che alla fine è scoppiato. Non prima però di aver messo in atto l’ennesimo tentativo, riuscito, di riappacificazione tra lui e De Magistris. E vai di nuovo di conferenza stampa e parole d’amore e di fratellanza che non ti dico. C’è da chiedersi se quando scriveva le dichiarazioni d’amore a De Magistris, Tansi fosse sincero, oppure no.

Una tregua che dura poco. Tansi non riesce a tenere a freno, neanche per amore del suo popolo, il suo smisurato ego, e rompe definitamente e pubblicamente con De Magistris. Ma tra i tanti motivi fittizi elencati da Carlo per giustificare la rottura, ne ha dimenticato uno. Spiegare la presenza di Luigi Vircillo nel suo staff. Presenza criticata da tanti e ritenuta poco opportuna. Fermo restando la professionalità di Vircillo, e la legittimità di Carlo di chiamare chi gli pare, quello che gli abbiamo chiesto è semplice: è opportuno mettere nella tua squadra di comunicazione e che partecipa tra l’altro alle riunioni interne alla coalizione, lo stesso soggetto che scriveva i comunicati contro di te, per conto della Santelli, nella scorsa campagna elettorale? Poco più di anno fa? Se a qualcuno questo è sembrato strano ci sta. E se qualcuno ha anche formulato qualche ipotesi di boicottaggio dell’alleanza dietro questa presenza, si può anche comprendere visto che Vircillo ha avuto consulenze pubbliche al comune di Cosenza da parte della sua ex socia Rosaria Succurro, braccio destro del sindaco Occhiuto. E che si è sempre adoperato, inoltre, per far vincere le destre gestendo la campagna elettorale della Santelli. Insomma Vircillo fa a pieno titolo parte del giro di consulenti legato al centrodestra. E di gratitudine Vircillo al centrodestra gliene deve molta. Carlo non ha accettato le critiche mosse da tanti a questa sua scelta. Che intendeva tenere segreta, e quando è diventata “pubblica” non si è fatto scrupoli di accusare un suo vero e sincero amico di averlo tradito per aver divulgato la notizia. Ancora oggi non capiamo il perché, se Tansi non ha nulla da nascondere, la nomina di Vircillo doveva restare segreta.

Ovviamente Tansi ha usato anche questo contro di noi che ci siamo permessi di scriverlo all’interno di un articolo. Accusandoci di aver divulgato notizie personali sul suo conto. L’assunzione di Vircillo, per lui è un fatto personale. Questo è Tansi: una brava persona, per carità, ma con manie di protagonismo che in politica risultano deleterie specie per chi dice di voler costruire dal basso un grande e forte Movimento civico. Accusa De Magistris di essere accentratore, ben sapendo, in cuor suo, che se c’è un vero accentratore, questo è lui. Non ha la lungimiranza politica, e la capacità di sintesi dei veri leader. Reagisce in maniera infantile a problemi che vanno affrontati con maturità e coscienza. Pensa che dopo di lui arriverà il diluvio. Questi sono i veri motivi della rottura. Non c’è niente di politico. Tansi ha rotto con De Magistris per un motivo ben preciso che non è nessuno di quelli da lui sopra elencati: la sete di vendetta tipica del narcisista cronico nei confronti di chi non riconosce la sua grandezza. E noi questa sua grandezza non l’abbiamo riconosciuta. Sempre e solo politicamente parlando.

P.S. il nostro giudizio su Carlo lo abbiamo sempre sintetizzato così: per governare una regione come la Calabria non basta l’onestà, che resta una precondizione in politica, ma serve anche una grande capacità umana e politica di tenere assieme una comunità complessa come quella calabrese. E a Carlo questa capacità manca. Il che non è per niente una offesa.