Calabria 2021, il flop di Diamante: “Salvini, salutaci Peppe” (e il cognato di don Magorno)

di Saverio Di Giorno

“Salvini, salutaci Peppe (Scopelliti)”. Questo il grido dei contestatori nella visita elettorale di Salvini a Diamante. Una visita in verità magra per Salvini. Abituato a bagni di folla e file lunghissime di selfie, si è ritrovato con pochi sostenitori (molti dei quali turisti), tanta polizia e diversi giornalisti. Con lui Roberto Occhiuto e Spirli e questo forse è quello che più conta.

Se vogliamo riassumerla con una battuta la maggior parte della gente era divisa in due: chi fischiava e chi batteva le mani a quelli che fischiavano. Il resto circolo mediatico e soprattutto polizia. Sul lungomare rovente della cittadina di Ernesto Magorno ha fatto la sua visita anche Salvini che sta trascorrendo diversi giorni in Calabria per la campagna elettorale, tirandosi dietro anche Spirli. Una brevissima passeggiata inframmezzata da un ancor più breve discorso.

Tanta retorica e poco altro. Per Salvini il problema della Calabria sono ancora gli immigrati e lo va ripetendo mentre altri, e non di certo immigrati, stavano mettendo a ferro e fuoco i territori circostanti. Poi ovviamente non sono mancati i soliti e elenchi e la vicinanza (a parole) ai giovani costretti ad andar via. Peccato che quei giovani intorno a lui non c’erano, anzi passavano per andare a lavorare per quattro spicci nelle attività intorno; qualcuno si ferma qualche secondo facendo vedere la sua protesta silenziosa: un braccialetto arcobaleno. Altri esprimono solidarietà ai contestatori e scappano via. Qualcun altro, anche in vacanza, invece si aggrega.

Quando poi si è fatto un breve passaggio sulla sanità, “il sistema sanitario va rifondato”, il controcanto è arrivato immediatamente a ricordargli chi gli ha garantito voti: “salutaci Scopelliti” che ha chiuso diciotto ospedali.  Il buon Salvini chiude in fretta, anche per scarsità di pubblico e, come in Johnny Stecchino, tra le piaghe del territorio non riesce a nominare mai nemmeno una volta la parola ‘ndrangheta: preferisce un più vago e fugace “malavita”.

D’altra parte lui è l’ultimo che può parlare di riscatto del territorio soprattutto se si riveleranno fondate le voci che vedono tra i candidati della Lega del territorio Mariano Casella, cognato del sindaco Magorno, ma soprattutto con interessi nei supermercati dai quali più di una volta sono giunte lamentele per le paghe e gli orari tutt’altro che dignitosi. Pare anche ci siano denunce e chiamate agli ispettori che ovviamente dormono… Oltre a persone dell’amministrazione comunale, lo stesso sindaco ha poi accolto Salvini al largo Savonarola e lo stesso Salvini ha confermato una comunanza di vedute con Italia Viva. Parole sibilline.

Comunque sia (ormai all’ufficialità manca poco) è chiaro da anni che siano questi o come questi referenti della Lega in Calabria. Da Reggio Calabria a Cosenza vengono sciolti consigli comunali, altri vengono indagati. Le persone lo hanno capito e disertano gli incontri, e se quindi ad ottobre i voti invece ci saranno sarà ancora più chiaro che evidentemente non saranno “spontanei”.