Calabria 2021, Roberto Occhiuto. “Seguirò l’esempio di Mario: truffe, vrusci e illeciti vari”

A sentire le parole pronunciate dai fratelli Occhiuto in occasione del comizio di ieri a Cosenza, a sostegno del servo sciocco Francesco Caruso (lo zerbino), prestanome dei due, c’è da avere veramente paura. Dice Robertino: “una volta eletto seguirò l’esempio di mio fratello Mario che per la città di Cosenza ha fatto tanto e bene”. Aggiunge Mario nel suo discorso di commiato: “alla mia città ho dato tutto me stesso”. Se è vero come è vero che gli Occhiuto danno seguito alle loro minacce, perché le loro affermazione è così che vanno interpretate, quello che ci aspetta come cosentini prima e calabresi poi sarà davvero terrificante.

Roberto vuole ripetere i traffici amministrativi posti in essere dal fratello Mario al comune di Cosenza, che hanno dato buoni risultati per gli amici degli amici e per i massomafiosi che li sostengono da sempre. Mario ha fatto man bassa con tutto se stesso di ogni risorsa pubblica disponibile nelle casse comunali, con un unico scopo: risanare la sua disastrosa situazione economica (ricordiamo che Mario è accusato di bancarotta fraudolenta), e far felici le ditte amiche e tutti i fratelli di ogni ordine e grado, il che ha prodotto un enorme buco nelle casse comunali, quasi 350 milioni di euro, motivo per cui si è giunti al commissariamento del comune. Ma di questo “buco” non gliene frega niente, tanto toccherà ai cosentini pagarlo, compresi quelli che ancora si ostinano a votare questa coppia di truffatori seriali. Se è questa la strada che intende seguire Roberto Occhiuto da presidente della regione, voi capite che la nostra già disastrosa situazione economica e sociale, è destinata a peggiorare. Del resto i fatti parlano chiaro, al netto ovviamente delle chiacchiere che la coppia di fratelli e i loro seguaci si ostinano a raccontare in giro per la città: ma cosa ha fatto di così eclatante Mario Occhiuto in questi 10 anni per la città di Cosenza, tanto da indurre il fratello ad imitarlo?

Concretamente nulla, tranne l’oramai sempre citata piazza Fera/Bilotti. Una piazza che ha creato solo problemi ai cosentini. Un appalto che puzza di mafia e di corruzione, così come dice la Dda di Catanzaro. Una piazza che è per metà impraticabile perché sotto sequestro, e che continua ogni giorno a sprofondare sotto il martellante traffico non previsto. Una piazza che necessita di una continua e urgente manutenzione. Questa è la grande opera realizzata dal grande architetto che ha collezionato nella sua vita professionale 18 fallimenti societari che hanno prodotto un debito pari a 28 milioni di euro, così come scrivono i finanziari nell’inchiesta di bancarotta che lo riguarda. E c’è gente che di fronte a questa evidenza, messa nero su bianco dagli investigatori, si ostina a definire Mario Occhiuto un imprenditore di successo. Questa è la realtà, ovvero quello che concretamente si tocca dell’opera di Mario Occhiuto. Poi non c’è più nulla, se non le orribili chiusure di importanti arterie cittadini che l’architetto fallito si ostina a chiamare piazze. In realtà altro non sono che una “alliccata di cemento pittato”, pagata per piazza. Una delle tante cambiali che il sindaco fallito è stato costretto a pagare ai costruttori a cui doveva un sacco di soldi. Il ponte di Calatrava che non serve a niente, non è farina del suo sacco.

Tutto qui quello che ha fatto. Noi non vediamo fiumi navigabili, parchi del benessere, ovovia, museo di Alarico, ospedale nuovo, cittadella della salute, e soprattutto non abbiamo visto queste frotte di turisti in giro per la città. Al contrario vediamo una città in ginocchio senza acqua, servizi e piena di spazzatura. Vediamo sempre più attività commerciali chiudere, e quelle poche che resistono devo combattere ogni giorno con i disservizi e le prepotenze malavitose, mentre le solite famiglie politiche, i soliti imprenditori, i soliti professionisti, e i soli massomafiosi pasteggiano ad ostriche e “sciampagna”.  Vediamo una città dove le periferie sono abbandonate a se stesse, e dove le scuole cadono a pezzi. Cosenza l’Atene di Calabria ridotta ad un ammasso informe di cemento e idiozie spacciate per cultura. Cosenza la citta dell’apparenza, dove conta solo chi può spendere. È questa la città che noi ogni giorno vediamo. Ed è la stessa che vedono gli altri anche se c’è ancora chi, per convenienza personale, fa finta di non vedere: è questo il modello che vuole inseguire Roberto. Fatevi due conti e prima di votare pensateci bene.

Perché se Roberto sarà eletto è così che andrà. Ora dal pulpito predicano bene, ma gli basterà poggiare il culo sulla poltrona per iniziare a razzolare male. Hanno sempre fatto così i due fratelli diabolici, perché ora dovrebbero fare diversamente? Chiedetevelo prima di apporre la crocetta. Perché una volta eletto Roberto aprirà le casse pubbliche al peggio della massomafia calabrese. E nessuno potrà poi dire io non lo sapevo, anche perchè quando si parla degli Occhiuto, non ci vuole zingara per indovinare il futuro: il loro unico scopo è quello di arricchirsi, per fare la bella vita, a danno dei cittadini. Questo hanno sempre fatto, e le carte parlano chiaro. Scommettiamo che finisce ancora una volta così?