Calabria corrotta, Gratteri e la “giustizia ad orologeria”

Gratteri deve essersi accorto di aver commesso un grosso guaio, nella foga di difendere Occhiuto, inserendo l’episodio di piazza Fera/Bilotti – dove Palla Palla chiede di rallentare i lavori a Barbieri, in cambio di un bel finanziamento – nell’ordinanza dell’operazione “Lande desolate” senza che questa fosse oggetto d’indagine. Un episodio che ha scatenato “la fervida fantasia” di chi pensa che il coinvolgimento di Palla Palla nell’inchiesta altro non è che la classica “giustizia ad orologeria” usata da certi magistrati in combutta con farabutti politici, per eliminare scomodi avversari. Altrimenti perché citare questo episodio che come ha sostenuto lo stesso Gratteri non è oggetto di indagini? Lo scopo per tanti è chiaro: danneggiare Oliverio a favore di Occhiuto in vista delle prossime elezioni regionali.

Gratteri deve aver capito che l’aver citato piazza Fera/Bilotti senza addebitare responsabilità alcuna ad Occhiuto, ha provocato più di una reazione contraria, proprio perché tutti sanno che a “portare” Barbieri in Calabria è stato Occhiuto. Prima ancora di Palla Palla, che per noi resta responsabile di tutto ciò che la Dda gli accusa. Ed è proprio per rimediare a questo errore, e mettere a tacere le voci, che Gratteri decide di inviare un bell’avviso di garanzia a Palla Palla accusandolo di corruzione proprio per questo episodio, reato che nella prima fase dell’inchiesta, evidentemente, non aveva ravvisato. Nonostante la reiterata “citazione” di questo episodio da parte di Gratteri in ogni dove, sottolineando allo stesso tempo che tale episodio non era oggetto di indagini. Invece ecco arrivare l’avviso di garanzia.

Una mossa che più che “rimediare” conferma l’unilateralità dell’inchiesta di Gratteri: se fossimo una “regione normale” con dei giudici e politici normali e onesti il tanto che basta, Gratteri dovrebbe spiegare come mai Barbieri è mafioso a Scalea, Lorica, Gioia, tanto da farsi assegnare lavori per 60 milioni di euro attraverso la corruzione di politici e burocrati, mentre a Cosenza, dove a partecipare all’appalto di piazza Fera/Bilotti è stata solo l’Ati guidata dallo stesso Barbieri, è tutto in regola e la corruzione mafiosa non c’entra niente.

L’appalto di Cosenza, per Gratteri, è stato vinto da Barbieri senza corrompere nessuno, e senza far intervenire mafiosi e burocrati. Difficile credere a questa versione che Gratteri vorrebbe far passare a tutela di Occhiuto. Una versione, magari, esternata, secondo tanti, perché “costretto” da Luberto a muoversi in questo modo per salvare, più che Occhiuto, la rispettabilità e l’onorabilità della Procura anti mafia, coinvolta da tempo in guerre intestine tra magistrati onesti e disonesti e fughe di notizie. Scoperchiare il pentolone maleodorante delle malefatte di Occhiuto e compari su Cosenza, significa, evidentemente, coinvolgere Luberto, ma anche la procura di Cosenza e i personaggi che la abitano: Spagnuolo, Tridico, Cozzolino. E non solo, ce n’è pure per questore, prefetto, giudici, avvocati, poliziotti e carabinieri. Tutti implicati in ogni intrallazzo del sindaco Occhiuto. Lo stato corrotto al servizio dei mafiosi. Per indagare colleghi e masso/mafiosi da 90 ci vogliono le palle e Gratteri, se così fosse, ha dimostrato di non averle. Ecco perché ha scaricato tutto su Palla Palla (che per noi è colpevole al di là delle accuse della Dda), come a dire: anche io ho arrestato il politico corrotto e con questo chiudiamo qui la vicenda. La mia operazione contro la masso/mafia l’ho fatta, perciò ora posso tornare a scrivere libri.

Comunque la si voglia vedere, questa faccenda, se non spiegata da chi di dovere, rischia di alimentare sempre più il convincimento della gente che “l’arresto” di Palla Palla è frutto della solita “giustizia ad orologeria”. Qualcuno ha il dovere di spiegare ai calabresi il perché Barbieri è mafioso ovunque tranne che a Cosenza. Questa resta una grande anomalia che è sotto gli occhi di tutti: amici e non di Gratteri.

Nel mentre, bene ha fatto il TdL a confermare la misura ad Oliverio che in quanto a corruzione non ha niente da invidiare ad Occhiuto. Anche se a questo punto, capita l’antifona, restiamo in attesa di una forte reazione di Oliverio che potrebbe far scendere in campo anche Minniti. L’unico in grado di dimostrare il coinvolgimento di Luberto nelle coperture offerte ad Occhiuto dallo stato parallelo e corrotto che esiste solo a Cosenza.  E se così non sarà, caro Palla Palla non ti resta altro da fare che: “abbuscha e porta  ara casa, e diciaci a mammata ca su cirasi”.