Calabria e massomafia. Il piano di Marcello “Mazzetta” per mantenere le mani sull’affare acqua

Domenica mattina abbiamo pubblicato la lettera aperta di Francesco Iannucci, il sindaco di Carolei, piccolo comune alle porte di Cosenza, che sottolineava il rischio di perdere i finanziamenti per il miglioramento del servizio idrico in Calabria,e domenica sera Robertino Occhiuto, recependo il grido di allarme del sindaco, inviava, o meglio diffidava Marcello Manna e Francesco Viscomi (rispettivamente presidente e direttore dell’ Autorità Idrica Calabrese) ad attivare immediatamente le procedure di affidamento per la gestione del servizio idrico al fine di non perdere i finanziamenti.

Fino a domenica sera, quindi, sembrava che il problema fosse risolto grazie alla lungimiranza di un sindaco virtuoso e – sia pure in maniera ambigua – dello stesso Occhiuto ma c’era una frase, nella lettera aperta del sindaco Iannucci, che ancora era poco chiara. 

Iannucci, infatti, sottolineava la necessità di “creare un nuovo soggetto pubblico (e non resuscitando “morti” sepolti da decenni)…”. A chi si riferiva Iannucci con “morti” sepolti? Ieri è arrivata la risposta. Marcello Manna, che non a caso abbiamo ribattezzato “Mazzetta” a causa del suo modus operandi per far assolvere i suoi clienti mafiosi, confermava che, a seguito della “diffida” di Occhiuto, si era già messo al lavoro cercando di resuscitare Cosenza Acque…. Ma perché? Esiste già Sorical con una struttura, con un know how, soprattutto con dipendenti (che non sono tutti raccomandati) e inoltre è in liquidazione cosi come pure “Cosenza Acque”. Ma allora dove sta la fregatura?

E qui entra in gioco il solito truffaldino Manna “Mazzetta”, che – in un certo senso – assomiglia molto al suo compare Luigi Incarnato, sì insomma Gigino Tic Tac…. Mentre Gigino, che all’epoca era il commissario liquidatore della Sorical, voleva servirsi del progetto per l’acquedotto Abatemarco per i suoi loschi affari buttando a mare la Sorical con i suoi dipendenti, oggi Manna vuole servirsi di “Cosenza Acque” abbandonando al proprio destino la Sorical ed i suoi dipendenti.

Oggi “Cosenza Acque“ è una scatola vuota, senza struttura, senza dipendenti ed amministrata da un liquidatore che è Antonello Gentile, un commercialista facilmente controllabile da Manna e dai suoi scagnozzi. Ma se l’Autorità Idrica dovesse decidere di affidare il servizio di gestione dell’idrico a “Cosenza Acque”, quest’ultima dovrà essere operativa e inizieranno, perciò, le ASSUNZIONI (ad opera di Mazzetta e compari naturalmente), e relativi compromessi, di centinaia di lavoratori. Inizieranno acquisti di attrezzature a macchinari per centinaia di migliaia di euro, sempre con il marchio delle “mazzette” di Rende e sempre con i soldi pubblici della Regione Calabria. Ecco quindi chiarito l’obiettivo di Manna: resuscitare il morto “Cosenza Acque” che Lui stesso potrà gestire senza interferenze e con tutti i suoi metodi mafiosi che conosciamo bene.

Ora noi ci chiediamo se Occhiuto è a conoscenza di tutto questo (ma pensiamo proprio di sì, non ci vuole molto a capirlo…) e soprattutto ci auguriamo che i dipendenti Sorical e anche qualche sindacato reagiscano a questo abuso nei loro confronti. E per quanto ne sappiamo la Cgil, con tutti i suoi limiti, ha già provveduto.

Quanto a Robertino, tra qualche ora capiremo se sta agendo in associazione (a delinquere) con il re delle mazzette o se è in grado di prenderlo a calci in culo. Sorical non deve essere abbandonata ma rivalutata e ridisegnata cosi come proposto dal sindaco di Carolei, che è certamente contro e fuori da ogni logica di potere e di interesse.

Manna, nella sua tragicomica sortita con la quale prova a tenere ancora le mani sugli affari per l’acqua, parla di un player di adeguate dimensioni gestionali. Ma com’è possibile che Cosenza Acque sia di adeguate dimensioni gestionali se è una scatola vuota ormai da decenni? E’ del tutto evidente che Manna vuole riempirla con dipendenti, attrezzature e quant’altro altro a spese della Regione ma sotto la sua “zampa” mentre Sorical chiuderebbe i battenti.
I tempi per effettuare le trasformazioni dovute di Cosenza Acque non sarebbero certo così brevi come affermato da Manna poiché qui non si tratta di un bando ma di una manifestazione di interesse del Ministero. Ragion per cui i tempi (circa 6 mesi) per la pubblicizzazione di Sorical sarebbero compatibili con i tempi per ottenere il finanziamento per come già esplicitato dal Ministero in altre regioni d’Italia. L’importante per il Ministero è che ci sia un progetto serio, che non può certo essere quello di Cosenza Acque, che proprio per le sue dimensioni minime, non può rappresentare l’ente gestore di “adeguate dimensioni gestionali” se non nella testa bacata di Marcello il mafioso che si compra i giudici con le mazzette e crede di poterlo fare anche con gli altri.

Cosenza Acque è solo un escamotage di Manna per usare e gestire Cosenza Acque a proprio piacimento sulle spalle dei dipendenti Sorical: lo scopo è distruggere Sorical per dare vita ad un altro carrozzone ancora peggiore. Lo hanno capito tutti, speriamo solo che Robertino il parassita non faccia parte (almeno) di questa associazione a delinquere e ormai lo sapremo presto.