Probabilmente ho sbagliato modi nell’usare toni coloriti, ma quando ho letto la “bufala” che la Fondazione Calabria Film Commission aveva azzerato i debiti, nell’articolo postato sulla mia bacheca Facebook dall’addetto stampa del Governatore Mario Oliverio, ho sentito il dovere di far sapere a tutti la verità dopo anni di silenzio e vessazioni continue.
Esistono numerose procedure giudiziarie a carico della Fondazione Calabria Film Commission, che ha aperto contenziosi con diverse produzioni italiane, rifiutandosi di pagare i contributi che aveva deliberato, esattamente come ha fatto con la mia società, la J.C. On the Road, per il film “ La Moglie del sarto“.
Da regista calabrese sono sinceramente avvilito delle condizioni in cui è stata ridotta la Calabria Film Commission, e ancor di più per quello che non è successo da quando è cambiato il Governo regionale, sul quale molti calabresi facevano affidamento.
Nelle altre Regioni le Film Commission sono i fiori all’occhiello degli enti locali, perché sono state gestite da organi tecnici, mentre in Calabria le produzioni nazionali non vogliono più scendere perché la Fondazione, a seguito di questa situazione debitoria conclamata, ha perso ogni credibilità.
Leggo anche che sono stati annunciati dei progetti interessanti, calati dall’alto; ma io vorrei conoscere in proposito l’opinione degli operatori e delle maestranze calabresi, quelle persone sempre escluse dalle occasioni di lavoro e che invece io stesso ho sempre coinvolto in prima persona.
La mia delusione nei confronti di questi signori che attualmente la gestiscono è duplice: da uomo di cinema, che ha girato il suo primo film in Calabria, “Angeli a sud”, che ha vinto il David di Donatello nel 1992, e da creditore che vede lesi i suoi diritti.
Dovete sapere che “La moglie del Sarto” fu ammessa a contributo nel 2011 e, dopo avere vagliato la rendicontazione, la Regione Calabria con DD del 20.11.2014 n°998 ne ha disposto la liquidazione, citando espressamente il film.
A questo punto vorrei sapere che fine hanno fatto questi soldi, perché a me non sono mai arrivati, costringendomi a proporre decreto ingiuntivo.
In proposito, sappiamo che, in un anno di gestione commissariale, sono stati pagati solo alcuni dei creditori, e con modalità del tutto discutibili, poiché sono intenzionato a informare di questi fatti la procura di Catanzaro e la procura della Corte dei Conti.
Infine, in merito alle calunnie che sono state fatte sul mio conto, e sulla cessione di credito intercorsa tra le società J.C.On the Road e Red Moon Films, atti del tutto legali, redatti presso un notaio di Cosenza, e notificati agli interessati, sarò costretto a sporgere querela verso chiunque ha usato nei miei confronti termini diffamatori.
SI PUNTUALIZZA CHE almeno altre 10 imprese di produzioni, nonché lavoratori indipendenti, non sono stati pagati e minacciati di evitare il decreto ingiuntivo altrimenti non avrebbero preso definitivamente altri fondi in futuro.
Ecco alcune delle altre imprese non pagate.
Massimo Scaglione