Calabria. L’anno che verrà: Robertino impresario di Amadeus con le “Stamptruppen” al seguito

L’ANNO CHE VERRA’: UN SUCCESSONE PER ROBERTO IL CAZZARO DI CALABRIA E STAMPTRUPPEN AL SEGUITO

Il presidente Occhiuto è strafelice per il successo di pubblico che ha avuto il Capodanno Rai. Sulla sua pagina Facebook pubblica un post a caratteri cubitali: “10 MILIONI DI ITALIANI SINTONIZZATI CON IL CAPODANNO IN CALABRIA. RAI, L’EVENTO PIU’ SEGUITO IN TV.  Il Capodanno più seguito degli ultimi anni. Una grande soddisfazione e una straordinaria pubblicità per la Calabria. Grazie a tutti!“.

Vuoi vedere che Roberto Occhiuto, visto che tra due anni e rotti gli scade il mandato di presidente della Calabria, sta maturando l’idea di fare l’impresario (o il manager se preferite) di Amadeus dopo la rottura con il suo con(g)ittadino Lucio Presta? Sicuramente ha le credenziali a posto, visto che finora è stato un ottimo impresario della Calabria e dei calabresi. Visto che oggi è strafelice lui e tutto il cucuzzaro della politica, incluso sindaco di Crotone e presidente della Provincia, potrebbe trovare il coraggio per dirci quanto è costato questo benedetto Capodanno a Crotone, senza tanti raggiri e paroloni. Certo, sappiamo grazie all’articolo di  Enrica Riera sul Domani che l’intera operazione è costata 1,7 milioni all’anno, con 500 mila euro imputabili solo al CAPODANNO.

https://www.editorialedomani.it/fatti/capodanno-rai-crotone-amadeus-cantanti-costi-regione-debito-a86g59ln

Dati forniti dalla Regione Calabria omettendo però tutti i costi extra dell’operazione a partire dalle spese alberghiere completamente a carico della Regione Calabria o dei suoi partner Comune di Crotone e Calabria Film Commission. Noi in maniera dilettantistica abbiamo calcolato che l’intera operazione tra pubblicità in tv e Capodanno a Crotone ha superato i  DUE MILIONI DI SPESA.

Ma di questo ai media calabresi non interessa nulla, anche perché abbiamo la netta sensazione che nei costi extra ci sono… anche loro! Per la “Stamptruppen” che arruola alcuni dei migliori opinionisti calabresi, dei migliori direttori, delle migliori firme, è stato un successone. Sono lì ad adorare il Cazzaro di Cusenza per il successo del grande evento. Con una slinguata riescono a leccare sia il padrone di turno della mucca da mungere chiamata Regione Calabria e sia mamma Rai… non si sa mai meglio tenersela buona.

Sono in azione da giorni e giorni, per loro siamo di fronte alla rinascita della Calabria, al riscatto, si apre una speranza, scrivono articoli su articoli con paroloni servili che farebbero impallidire anche… Fantozzi e lo fanno con una grande faccia di bronzo, visto che il loro idolo Roberto il Cazzaro non fornisce dati sui costi e sulle presenze. Ma a molti di loro non interessa di fare i giornalisti, hanno scelto di fare gli agenti pubblicitari del potente di turno, quello che apre e chiude il rubinetto dei soldoni. Il loro articoletto è sempre pronto nel cassetto, basta cambiare il nome del presidente di turno et voilà il gioco è fatto. Certamente saranno sbigottiti ad apprendere che la giornalista del Domani Enrica Riera è pure calabrese, ma questa è radical chic, ormai scrive sui giornali nazionali compreso l’Osservatore Romano e avrà certamente protezioni in altissimo loco…

Ma considerato che tutti sono entusiasti per il grande successo del Capodanno a Crotone visto da 10 milioni di telespettatori, qualcuno ci potrebbe dire come mai già dal 1° gennaio ormai negli hotel e nei B&B di Crotone è ritornata ampia disponibilità? Se il successo del Capodanno a Crotone ha fatto il giro del mondo, come mai per il ponte della Befana la disponibilità alberghiera è ampia e le camere sono in super offerta a prezzi stracciati? Abbiamo il sospetto che spente le luci della ribalta, già dal 1° gennaio  molti si sono dimenticati di Crotone e della Calabria. Comunque la primavera è alle porte, con i ponti del 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno. Noi siamo qui e daremo conto dell’andamento degli arrivi turistici dei 10 milioni di fan del duo Amadeus/Occhiuto. Qui siamo…

Ma torniamo al grande evento di Amadeus. Il  prossimo suo impresario Robertino da Cusenza, momentaneamente anche presidente di Calabria. esulta: “Il Capodanno più seguito degli ultimi anni”. Una  bugia da aggiungere alle tante minchiate da lui pronunciate in tanti anni di onorata carriera. Nel 2020/21 ci fu una media di 8 milioni di spettatori, nel 2021/22 a  Terni una media di 6,4 milioni, l’anno scorso a Perugia  oltre 5 milioni di media e quest’anno 6,4 milioni di media.

Il dato di 10 milioni è il dato sfiorato per gli auguri di mezzanotte. Ma si sa a lui piace leggere i dati a minchia o se preferite il latino ad minchiam. E’ o non è il Cazzaro di Calabria? Non ci voleva la zingara a prevedere il successo di spettatori, o meglio di famiglie che lasciano la tv sintonizzata su Rai1 come sottofondo  mentre mangiano, bevono, chiacchierano  con parenti e amici. Da sempre il Capodanno di Amadeus batte quello di Canale 5, c’è tutta la bravura di Amadeus che sa fare spettacolo anche con cantanti logori,  dimenticati o nuove promesse spesso sconosciute. Se fosse per loro, Amadeus dovrebbe ringraziare Roberto Occhiuto…

Il programma inizia con uno spot sulla Calabria di un minuto pieno con la voce di Amadeus: “CALABRIA, UNA TERRA STRAORDINARIA. UNA CALABRIA STRAORDINARIA. Qui la  storia si intreccia al mito, la modernità alla conoscenza, la bellezza al divertimento. In un viaggio tra mari e coste mozzafiato, armonici laghi e irte montagne. Città dalla storia millenaria, prelibatezze e accoglienza che non ha eguali. Rimaniamo sospesi tra curiosità, stupore ed avventura. E’ proprio qui, da Crotone, la città di Pitagora, la piazza che porta il suo nome nella notte più bella e divertente, Rai 1 accoglie insieme a tutti voi. L’anno che verrà”.

Nelle quattro ore e passa di trasmissione ci sono altri  5 spot promozionali sulla Calabria (uno per provincia) condotti dalla simpatica Roberta Morise. Solo dopo l’una e mezza di notte, dopo 4 ore d trasmissione, a 20 minuti dalla fine, riappaiono i Bronzi di Riace con la Morise che dice: “Ed eccovi di fronte al simbolo della città di Reggio Calabria, i Bronzi di  Riace….”.

Orrore! Orrore! Orrore! Già mettere in coda i Bronzi di  Riace, da cui doveva partire tutta la narrazione sulla Calabria, è un’offesa. Sminuirli e farli passare  pure  come “il simbolo di Reggio Calabria” e non il simbolo di tutta la Calabria  è semplicemente scandaloso. In più fare un semplice cenno al Museo Nazionale e non dire che è uno dei  principali Musei della Magna Grecia con tante altre sculture importanti fa  inorridire.

Nello spot iniziale fanno dire ad Amadeus: “Qui la storia si intreccia al mito… Città dalla storia millenaria..”.  Ma di quale storia parliamo non è dato saperlo, la Magna Grecia si riduce ad un piccolo richiamo. Va bene alla Colonna di Hera Lacinia che viene mostrata in tutta la sua bellezza e di cui si ricorda che apparteneva ad un tempio.

Scompare l’origine dii Crotone, fondata da coloni greci nel 700 a.C, ma almeno ci si ricorda di Pitagora, sperando che qualcuno non lo confonda con la tabellina. Nessuna menzione o immagine delle altre colonie della Magna Grecia. Sibari e Locri non esistono, non vengono raccontate, solo una cartolina con la scritta sottostante.

Dell’antica Hipponion manco una parola, l’unico capoluogo di provincia che non viene nemmeno citato è proprio Vibo Valentia. E che dire di Catanzaro, città del vento, che viene trattata con un soffio, il Cavatore, e tutto  finisce lì. Per rimanere sempre al servizio sulla provincia di Catanzaro, si parla di Tiriolo come luogo tra Tirreno e Jonio, e poi sulla mappa lo collocano quasi sulla Sila. Mattia Preti, allievo di Caravaggio, si rivolterà nella tomba, al pensiero che i suoi quadri esposti a Tiriolo non sono degni nemmeno di una citazione, mentre i più grandi musei del mondo ne espongono con orgoglio tanti altri.

E non parliamo della dimenticanza del Parco Museo Musaba di Nik Spatari che da solo poteva essere un attrattore fantastico di turismo. Non è da credere poi la dimenticanza del Codex Pupureus Rossanensis, un’opera unica al mondo. E che dire della Cattolica di  Stilo, del Duomo di Altomonte, dei castelli di Corigliano, Oriolo, Santa Severina, Rocca Imperiale.

Il bello è che il presidente Cazzaro si è sempre vantato della nuova narrazione che lui stava programmando. Robertino il Cazzaro ha sempre detto che la Calabria non è solo mare, ma anche arte, storia, cultura. Ebbene nei sei muniti totali (dicasi SEI MINUTI) degli spot trasmessi la gran parte delle immagini sono delle nostre stupende coste, del nostro mare e delle nostre montagne. I famosi marcatori di cui si è sempre vantato, sono scomparsi.

La nostra non è una critica pretestuosa o localistica. Le buone promozioni con annessa pubblicità si costruiscono su una narrazione, su uno spunto, su una suggestione, su un’idea. Per arrivare al pubblico devi suscitare emozioni, non fare una panoramica di belle vedute con immagini suggestive e nulla di più. Ma uno storico calabrese, un antropologo alla Vito Teti, uno scrittore come Santo Gioffrè, non potevano chiamarlo come collaboratore?

Comunque un fatto nuovo va segnalato: dalla bella auto sportiva con cui Raul Bova scorrazzava la zita in ogni dove nell’indimenticabile spot del maestro Muccino (quello costato una milionata e passa) e  dall’altra bella auto sportiva usata dalla Gregoraci nello spot semi clandestino “Verso Sud”, siamo arrivati ai droni usati a piene mani sui mari e sulle montagne calabresi. Mancavano i battelli di Robertino il Cazzaro, però c’era una barca a vela nelle acque del Principato di Tropea…

Per concludere, come dice il detto, scherza con i tuoi e lascia stare i santi. Lui, Robertino Occhiuto, il Cazzaro di Calabria, ha commesso un errore fatale. Dimenticare completamente San Francesco di Paola e il suo Santuario. Il patrono di Calabria  completamente dimenticato. State certi che non appena gli verrà riferito questo fattaccio, non appena  saprà che invece a San Brunone di Colonia e alla Certosa di Serra San Bruno è stato dedicato un bel servizio, San Francesco scatenerà fulmini e tempesta. In ogni caso, Roberto il Cazzaro, il Ponte sullo Stretto se lo può scordare… prendesse il mantello di Amadeus per attraversarlo. E L’ANNO CHE VERRA’ non si presentasse il  prossimo 2 maggio al Santuario per l’accensione della lampada votiva che gliela tira indietro. ‘Ccu Sambrangiscu nun si fissia…