Calabria, quando il M5s contestava la nomina di Nicolai a capo della Programmazione: “Scelta illegittima e immorale”

Che il M5s si sia ridotto da grande movimento di contestazione a squallido ricettacolo di “poltronari” ormai lo sa tutta l’Italia. Qui in Calabria, poi, la situazione è ancora più imbarazzante se solo si pensa a personaggi come Nicola Morra (ora cacciato) o a Laura Ferrara e Anna Laura Orrico ma anche ai vari Parentela, D’Ippolito e compagnia cantante, che a chiacchiere dicevano di voler “combattere” la malapolitica e invece ci hanno sempre fatto affari. Ma oggi rievochiamo il fu M5s (come lo definisce l’ex attivista Rosario Cupelli) per ricordare quanto scrivevano alcuni parlamentari rispetto all’inquietante figura di Maurizio Nicolai, colletto bianco del sistema massomafioso, genero di Cesare Marini poi folgorato sulla via… di Forza Italia e salito addirittura al rango di direttore generale del Dipartimento Programmazione con Jole Santelli e proprio qualche mese fa “accompagnatore” ufficiale di Robertino il parassita a Bruxelles. Ebbene, solo un anno e mezzo fa questi parlamentari del M5s urlavano ai quattro venti che si trattava di una scelta illegittima e immorale ma oggi tacciono… Di seguito, il comunicato stampa del 15 luglio 2020 sul colletto bianco Nicolai. Che oggi – ovviamente – è diventato amico… degli amici… 

Comunicato stampa

«La presidente della Calabria, Jole Santelli, tolga a Maurizio Nicolai la poltrona di capo del dipartimento regionale Programmazione, che nello specifico per legge non gli poteva essere assegnata». Lo affermavano, in una nota, i deputati M5S Francesco Sapia, Bianca Laura Granato, Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, che aggiungono: «In caso contrario presenteremo un esposto argomentato all’Anticorruzione, poi vedremo. Intanto ci chiediamo il perché di questa scelta, che non depone bene per l’amministrazione regionale di centrodestra, visto che Nicolai è stato al vertice di Arcea sino all’ottobre del 2018 e alle Regionali dello scorso gennaio si è candidato addirittura a sostegno di Jole Santelli».

«Al di là – continuavano i 5 Stelle – dell’illegittimità di questa nomina, più che evidente, nella vicenda emerge l’assoluta noncuranza della questione morale da parte dell’esecutivo regionale. A capo della struttura preposta alla pianificazione delle risorse europee e nazionali per lo sviluppo della Calabria, si è messo un recente candidato consigliere regionale. Questi, indipendentemente dalle proprie competenze, su cui non mettiamo bocca, ha nel proprio curriculum – rimarcano i pentastellati – un’esperienza elettorale e dunque rapporti fisiologici con un pezzo di elettorato. Si tratta di un fatto, di un elemento che, qui come in situazioni analoghe, può pregiudicare la terzietà amministrativa e che di per sé avrebbe dovuto indurre Santelli e i suoi a non conferire l’incarico a Nicolai». «Purtroppo – concludevano i parlamentari del Movimento 5 Stelle – la questione morale non rientra, soprattutto in Calabria, tra le priorità della vecchia politica. Inascoltati, da anni ripetiamo che in nessun caso i partiti possono essere uffici di collocamento».