Calabria, parlamentari M5s: ecco le prove della loro inutilità

Movimento 5Stelle: ecco le prove della loro inutilità in Parlamento

Per rendere chiaro a tutti che quello che scriviamo sull’inconsistente operato dei deputati e senatori 5stelle eletti in Calabria è solo una critica politica – oggi più di ieri necessaria, visto l’andazzo elettorale – e non certo una mera “voglia di antagonismo” nei loro riguardi, magari basata sul nulla, o peggio sulla “cattiveria gratuita”, di seguito vi forniamo la prova provata della loro inutile presenza in Parlamento.

A Cosenza di loro oramai si dice: contano come il due di coppe quando a briscola comanda bastoni. Una definizione calzante per i deputati e senatori 5stelle calabresi, e a dirlo, o meglio a pensare questo di loro, non sono solo gli elettori cosentini delusi che della loro inutilità si sono accorti solo adesso, ma principalmente i loro big romani, il Parlamento, e soprattutto il loro Governo che fino ad oggi non li ha mai calcolati (per non usare un altro termine).

In sostanza la deputazione calabrese dei 5stelle, a Roma, non se la fila nessuno.
L’unica attività politica, portata avanti dagli inutili parlamentari, nei territori calabresi, così come nella legislatura passata, è quella del “interrogatorificio”: produrre per il territorio il maggior numero possibile di interrogazioni parlamentari, su questo o quel problema, come segno tangibile del loro impegno. Un impegno che però, ma questo non lo spiegano alle comunità, si esaurisce nel momento in cui l’atto parlamentare viene depositato, che fine fa, e che effetti avrà, non è mai dato sapere. Si comportano e vengono trattati come fattorini: una volta consegnato il plico non è più un problema loro.

In nove mesi di attività parlamentare, gli inutili hanno prodotto la solita valanga di interrogazioni parlamentari che all’oggi non hanno avuto nessuna risposta: le loro interrogazioni, a Roma, vengono subito cestinate. Quando leggono Calabria, il plico finisce subito nel cestino della carta.

Prendiamo in esame, ad esempio, l’attività, che è simile per tutti, del deputato Alessandro Melicchio, bravo, onesto, ma poco sincero con i suoi elettori: in nove mesi di attività, dieci e oltre interrogazioni parlamentari. Melicchio interroga il governo su tutto: ambiente, giustizia, sociale, trasporti, sanità (basta andare sul sito del Parlamento per avere tutti i dati). Passa le giornate a porre domande ad un Governo, che è il suo, che non gli ha mai risposto su niente. All’oggi i deputati calabresi 5stelle detengono il record assoluto di interrogazioni parlamentari che non hanno avuto risposta: il 100%. Alessandro Melicchio, ma vale per tutti, 10 interrogazioni presentate: nessuna risposta. Dieci su dieci: un record.
Tra le più importanti presentate da Melicchio, e sottoscritta da tutti i suoi inutili colleghi cosentini, c’è quella relativa alla richiesta di ispezione al tribunale di Cosenza. Una interrogazione presentata otto mesi fa e che non ha avuto nessuna risposta. Non se li fila nessuno. Sono considerati, e di conseguenza anche noi, una specie di colonia parlamentare che se mai avanza un po’ di tempo qualcuno, senza mai prendere impegni concreti, si può ascoltare.

Questa è la realtà. E i fatti concreti parlano chiaro. Non sono riusciti a portare un ministro a Cosenza. Ad esempio: Toninelli è venuto in Calabria tante volte, ma non si è mai fermato a Cosenza per la questione Metro, così come lo stesso Bonafede, e altri. Non ci pensano proprio. Ma non finisce qui. Perché non c’è solo il razzismo del governo nei loro/nostri confronti, ma anche un forma di emarginazione dei deputati cosentini, all’interno del Movimento.
A non dar retta a ciò che dice Melicchio, e gli altri, nelle loro interrogazioni parlamentari, non è solo il Governo, ma soprattutto i vertici romani (come per i partiti tradizionali) del Movimento che ostacolano e boicottano il suo/loro operato. Come sta succedendo per la richiesta di ispezione al tribunale di Cosenza: è una componente locale dei 5stelle che non vuole che Bonafede intervenga su questo. Qualcuno degli eletti cosentini boicotta l’interrogazione. Questo è sicuro. E lo sappiamo perché abbiamo a lungo parlato con un eletto/a dei 5stelle a Cosenza che bene ci ha fatto capire quali sono i reali problemi di queste mancate risposte. Ci ha garantito che se entro questa settimana non avrà risposte su ciò che da tempo chiede, racconterà tutti i pesanti e squallidi retroscena di questo boicottaggio, portando alla luce quello che da tempo noi scriviamo su alcuni eletti dei 5 stelle.
Noi crediamo alle parole di questo deputato/a cosentina, di cui, per il momento non facciamo il nome, e perciò attendiamo il suo “via”, prima di scrivere.

P.S. il colloquio tra noi e il deputato/a è avvenuto telefonicamente dal telefono della redazione.