Calabria, sanità allo sbando. Le pagelle dell’Agenas: bocciati “Annunziata” di Cosenza e “Mater Domini” di Catanzaro

53 ospedali esaminati e di questi 12 hanno un livello di performance basso, 32 medio e solo 9 alto.

Che la sanità in Calabria fosse allo sbando nonostante le chiacchiere del piccolo Occhiuto e presentasse un quadro a finte fosche non è una novità. Ora, lo certifica le pagelle  stilate dall’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che fa capo al ministero della Salute che ha valutato le performance dei manager di 53 ospedali pubblici, di cui 30 universitari, divisi rispettivamente per chi ha più di 700 posti letto o meno di 700 posti letto.
Un Pronto soccorso che funziona; tempi di attesa che rispettano quanto indicato dalla legge; non fare passare troppi giorni dall’ingresso in ospedale per un intervento chirurgico all’intervento chirurgico stesso, capacità di attrarre pazienti da fuori Regione;  bilanci e conti in ordine; numero adeguato di medici e infermieri per posto letto;  macchinari e apparecchiature non obsolete tra gli indicatori… 

I 12 ospedali da bollino rosso

Ebbene, nei 12 ospedali con le performance più basse tanto da meritare il bollino rosso rientrano l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, e il Mater Domini di Catanzaro insieme al San Pio (Benevento), Sant’Anna e San Sebastiano (Caserta), Riuniti Villa Sofia Cervello (Palermo) Ospedali Civico Di Cristina Benfratelli (Palermo), Cannizzaro (Catania), San Giovanni Addolorata (Roma), San Camillo Forlanini (Roma); e gli universitari: Luigi Vanvitelli (Napoli), San Giovanni di Dio Ruggi d’Aragona (Salerno),  e il Policlinico Umberto I (Roma).

I 10 ospedali con i tempi di attesa per gli interventi di tumore

Nei 10 ospedali con i tempi di attesa per gli interventi di tumore più lunghi rientrano gli Ospedali Riuniti Bianchi Melacrino Morelli (Reggio Calabria), il Pugliese e il Mater Domini (Catanzaro). Qui l’attesa è lunga ma poi i livelli di cura sono abbastanza buoni. Gli altri ospedali sono  SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo (Alessandria), San Luigi Gonzaga (Torino), Sant’Anna e San Sebastiano (Caserta),  Policlinico Monserrato (Cagliari), Per l’Emergenza Cannizzaro (Catania), Azienda ospedaliera universitaria Sassari e infine: Giaccone (Palermo).

I macchinari più o meno obsoleti

Anche qui entra il Mater Domini (Catanzaro), insieme a ll’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, Riuniti Villa Sofia Cervello (Palermo), Papardo (Messina), Per l’Emergenza Cannizzaro (Catania), Azienda ospedaliera universitaria Sassari, Brotzu (Cagliari), Civico di Cristina Benfratelli (Palermo) e Senese e Policlinico San Matteo di Pavia.