Calabria, sanità. Il commissario Longo in Consiglio regionale: “Stiamo cercando di quantificare il debito”

“Ho accettato perché sono legato alla Calabria, e perché ho sentito di compiere questo sforzo per il popolo calabrese. Non ho altri interessi, men che mai economici, sono pensionato, mia moglie è funzionario di Polizia, non abbiamo figli”. Ha esordito così il commissario ad acta della sanità calabrese, Guido Longo, nel suo intervento al Consiglio regionale odierno dedicato al dibattito sulla sanità in Calabria, alla luce delle problematiche determinate dall’emergenza Covid 19. Longo ha illustrato la situazione del settore, rilevando di aver “trovato una sanità ovviamente in situazione precaria sotto l’aspetto gestionale e funzionale. Le prestazioni sanitarie sono quelle che sono, purtroppo siamo abbondantemente al di sotto dei Lea. Abbiamo due aziende sciolte per mafia. In una ho potuto nominare un commissario, nell’altra permane  lo scioglimento e finirà a ottobre. La commissione straordinaria di Reggio  – ha poi detto – non ha sortito gli effetti e sperati sul piano della gestione aziendale, perché i problemi che riguardano l’Asp di Reggio Calabria sono noti ma non ho poto constatare passi avanti. Sto concordando con il nuovo commissario la strategia per cercare almeno di quantificare il debito, anche se secondo me è che sarebbe necessaria una gestione stralcio in modo da separare passato e presente, altrimenti non se ne può uscire. Lo stesso dicasi per l’altra Asp oggi falcidiata, quella di Cosenza, dopo un’inchiesta giudiziaria che ha accertato la falsità di tre bilanci (2015-16-17) e quindi impedendo di fare i bilanci successivi.

Ai tavoli ministeriali – ha sostenuto il commissario – ho proposto la sospensione del termine trimestrale in modo da dare al nuovo commissario di quantificare almeno il debito del contenzioso e poi poter ripartire. Aspetto la risposta, si vedrà. Le altre Asp non sono in situazioni eccellenti. Non ho potuto approvare i bilanci 2018-19 dell’Asp di Vibo Valentia perché c’erano risultanze negative, lo stesso per l’Asp di Crotone e il Pugliese di Catanzaro. La situazione non rende tranquilli ma con i muovi commissari stiamo vedendo come correggere le questioni contabili. L’Asp di Catanzaro ha anch’essa problemi di bilancio, non come le altre ma ha problemi di disavanzo”.

E poi c’è uno dei bubboni più delicati da maneggiare, «il discorso sul Sant’Anna», lo chiama Longo. Che prova a riassumere: «L’accreditamento e le verifiche sono state fatte, tutto è risultato secondo legge, ho intessuto interlocuzioni con l’Asp affinché proceda alla firma dei contratti per il 2021, fermo restando il procedimento penale pendente (l’inchiesta Cuore Matto della Procura di Catanzaro, ndr). Interloquirò con la Procura per quanto possibile. Sulle prestazioni della struttura – continua Longo – si sono espressi tutti, anche l’Agenas. Non per nulla era stata inserita fra le strutture sanitarie nella rete ospedaliera di prestazioni sanitarie. È un discorso che si cercherà di definire nel modo più equo possibile, perché ne va della salute dei calabresi».

Longo ha poi aggiunto: “Farò a breve il programma operativo 22-24 partendo ovviamente dalla emergenza Covid, che ha reso il precedente programma un po’ inattuale. Procederò immediatamente, in tempi più o meno brevi, partendo dall’emergenza Covid e affrontando anche le problematiche che si porranno post Covid perché il post Covid imporrà scelte diverse rispetto al passato, valutazioni e programmi diversi, ahimè purtroppo”.

Nelle sue conclusioni, Longo ha poi evidenziato: “Il presidente Spirlì e la Giunta mi hanno dato tutto un Dipartimento, anche se è un po’ falcidiato negli anni. Mancano capi settore ma abbiamo la fortuna di avere come il dirigente generale del Dipartimento Brancati, che non è secondo nessuno per competenza e professionalità. Mi sono stati affiancati di recente due sub commissari e stiamo avendo un grosso supporto da parte dell’Agenas: sono arrivate 15 unità, ne mancano ancora 21 ma hanno bandito nuovi concorsi e ci manderanno gente qualificata e che ha già lavorato in Calabria. Stiamo andando avanti e conto molto di poter ridisegnare la sanità calabrese sulla base del programma 2022-24”.