Calabria. Stavolta nelle intercettazioni ci sono anche il “sistema sanità” e le minacce di Robertino

Roberto Occhiuto quando ha qualcosa da nascondere fa lo gnorri per non andare in guerra e tace. Facciamo un esempio pratico: sono ormai trascorsi più di 9 mesi dalla sospensione di Giuseppe Giuliano e Matteo Galletta dagli incarichi nei pubblici uffici per il periodo di un anno e lui non ha aperto bocca sull’argomento. A parte aver messo il solito e “povero” generale Battistini al posto di Giuliano all’Asp di Vibo nonostante sia stato già messo a fare il “cane da guardia” (in tutti i sensi, visto il passeggio dei “colleghi”…) all’Asp di Catanzaro. E a parte una tragicomica dichiarazione di facciata nella quale affermava – ma proprio perché non ne poteva fare a meno – che all’Asp di Vibo ci vorrebbe la Commissione d’accesso antimafia… E ci mancava pure! Ma senza entrare nel merito dei casini, ovviamente. E così anche per le ultime vicende dell’università Magna Graecia di Catanzaro, proprio la struttura alla quale aveva chiesto di “creare” falsi posti letto Covid in maniera tale da pararsi il culo.

Tace lui, tace la sua maggioranza, tace il governo che controlla la sua nomina a commissario della sanità, e naturalmente tace l’opposizione. Eppure, lui, Roberto Occhiuto viene tirato in ballo mani e piedi nella vicenda che è costata cara a Giuliano. Premesso che Robertino non è indagato (almeno per ora), c’è da sottolineare con forza però che viene tirato in ballo pesantemente il suo sistema di potere e il modo di concepire le sue funzioni pubbliche.

Viene tirato in ballo politicamente. Per la prima volta non può dire che si tratta di situazioni che riguardano il passato, i commissari del passato che hanno ammazzato la sanità e il solito bla bla bla. Dalle intercettazioni e dall’analisi della magistratura esce fuori il sistema di governare e di potere messo su in questi 27 mesi (circa due anni e mezzo) da Roberto Occhiuto. Naturalmente per analizzare  tutto ciò bisogna dare lettura di tutti i fatti e le intercettazioni. Se si dà conto solo di parte di esse allora poi si può scrivere, come hanno fatto alcuni siti di regime, che hanno titolato: ”Carte false per assecondare le legittime richieste di Occhiuto che esigeva dal Mater Domini posti letto Covid”.

Quindi secondo questi siti venduti al regime occhiutiano (a suon di quattrini sonanti) noi avremmo avuto il presidente Occhiuto, nominato da poco commissario alla sanità, che premeva per avere più posti letto Covid:«Ha fatto l’ira di Diodice che questi posti letto devono essere aperti entro 48 ore...”.

Questa è l’intercettazione tra l’ex commissario straordinario del policlinico universitario, Giuseppe Giuliano e il rettore dell’università Magna Grecia, Giovambattista De Sarro, anche lui indagato. Secondo il giornalista di corte siamo davanti a : “… delle legittime pressioni ricevute dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto finalizzate all’attivazione dei posti letto Covid in area medica”.

Più avanti commenta: ”Sarebbe stata proprio questa doverosa pressione da parte della Regione a far maturare negli indagati la determinazione a fare carte false pur di rispondere alle istanze del governatore”. Quindi secondo questa lettura dei fatti ci troveremmo davanti ad un presidente della Regione che con piglio decisionistico sferza i dirigenti della Mater Domini affinché si aprano altri 20 posti letti. Loro non sapendo che fare si inventano 20 posti letto senza dire nulla al Presidente Occhiuto, che infatti non viene indagato. E’ una iniziativa di loro sponte che infatti porta al manager, al rettore e agli altri due indagati un’accusa per falso ideologico. Peccato che non possano dire che quelle nomine vengano dal passato oscuro dell’epoca nefasta del commissariamento… Eh no, proprio non possono dirlo e non può dirlo manco il parassita che adesso sta alla Regione… 

Per avere il quadro reale degli avvenimenti contestati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro bisogna riportare tutti gli avvenimenti. Per fare questo basta leggere l’articolo di Lucio Musolino su “Il Fatto Quotidiano“ e che noi abbiamo già pubblicato all’epoca dei fatti http://www.iacchite.blog/catanzaro-posti-letto-falsi-per-il-covid-il-disastro-della-sanita-mangiatoia-e-serbatoio-di-voti-della-malapolitica/

Nell’ordinanza del Gip ci sono passaggi che bisogna collegare e leggere in sequenza. Il presidente Occhiuto, scrive Musolino, discutendo al telefono con il rettore De Sarro, il 18 gennaio 2022 gli spiega che “l’importante è che ci siano i posti… io non voglio che Giuliano venga da me a dirmi che poi non li può aprire perché ha bisogno del personale”.

“Allora – risponde il rettore – il personale obiettivamente, lo sai perché non abbiamo il personale, perché lui gli specializzandi li ha fatti confluire a coso, a malattie infettive”. Lui è sempre l’ex commissario Giuliano che lo stesso giorno telefona al direttore del Mater Domini Matteo Galletta: “Ma secondo te quei 24 posti quanto, che tempi ci vuole?”. “Due settimane, 10 giorni”. “No”. “Giusè devo spostare tutti, là non c’è niente non c’è mai stato un posto letto, dobbiamo comprare, prendere i letti, i comodini, gli armadi, tutto”. “Ma lo sai quanto mi ha dato Occhiuto?”. “Eh”. “48 ore, grazie a quel ricchione là, come facciamo?”. “Giuseppe come facciamo? Non lo so…”. “Eh pensaci, sei tu il direttore sanitario”. “Si però noi abbiamo fatto i miracoli”.

E qui sopraggiunge la frase che molti giornali omettono, quando Giuliano riferisce a Galletta che le presunte pressioni di Occhiuto arrivano a minacciare il suo ruolo: “Mi ha detto… il tuo futuro dipende da questi 24 posti. Siccome che il mio futuro è legato intimamente al tuo…”. “Grazie mille”.

Leggendo  tutto insieme la vicenda acquista un significato diverso rispetto a quella edulcorata data da certa stampa. Non siamo davanti ad un commissario che preme su apparato tecnico e dirigenziale inetto e inefficace affinché faccia il suo lavoro. Non è una frustata salutare per metterli  a lavorare.

Il quadro che ne esce è invece quello di un sistema creato dalla politica in cui i ruoli direzionale e amministrativa non hanno tanta libertà di decisione, ma devono ubbidire  a chi li ha portati in quei ruoli se vogliono mantenerli e non cadere in disgrazia.

Giuliano e Galletta non si trovano lì per aver vinto un concorso o per un curriculum insuperabile, sono in quei posti perché li ha voluti Roberto Occhiuto, in quanto  fedelissimi esecutori delle sue disposizioni. Non c’è bisogno che Giuliano e Galletta avvertano il presidente Occhiuto che quei posti sono inventati, anzi devono guardarsi bene dal dirglielo, deve essere una loro iniziativa autonoma, di cui il presidente sia all’oscuro, ma è un’iniziativa che serve a realizzare le disposizioni volute da Occhiuto. Infatti Occhiuto dice a De Sarro: “Io non voglio che Giuliano venga da me a dirmi che non li può aprire perché ha bisogno del personale”. Faccia lui, trovi lui la soluzione se vuole restare al suo posto e infatti Giuliano capisce e dice a Galletta che il presidente  l’avrebbe  avvertito che il suo futuro dipende dai quei 24 posti.

Questo è il sistema sanitario calabrese, dove tutto è ritornato in mano alla politica e dove tutte le scelte avvengono a cascata partendo dalle disposizioni politiche che arrivano dall’alto. Gli incarichi non vengono dati in base alle proprie capacità ma in base alla logica dell’ubbidienza e del tornaconto politico. Lo scrive bene il Gip: Giuliano e Galletta pur di assecondare le istanze provenienti da soggetti politici, hanno tenuto condotte non lineari favorendo la diffusione di dati falsi in grado di incidere sulla salute pubblica. Quindi falsificano i dati sia per difendere il proprio posto e sia per assecondare le istanze della politica.

Roberto Occhiuto non è imputato, non è dimostrabile che le sue pressioni siano volte a mistificare la realtà, o che le sue parole siano una specie di minaccia, o si fa così o a casa. Nulla di tutto questo è stato provato e dimostrato e infatti Occhiuto  è intonso e passa anche per un decisionista fermo volto a migliorare la sanità.

Roberto Occhiuto però non può stare in silenzio perché deve rispondere della sua creatura e delle sue scelte in campo sanitario. Il presidente deve dar conto all’opinione pubblica su quali criteri ha nominato Giuseppe Giuliano e Matteo Galletta in quei ruoli di direzione. Con quali criteri ha proceduto a queste nomine? E visto che nel 2021 era insoddisfatto dell’azione di Giuliano al Mater Domini, come mai poi lo nomina prima Commissario e poi addirittura Direttore generale all’Asp di Vibo? E quando Giuliano ha comunicato di aver trovato i 20 posti in più, da dove ha pensato provenissero le figure professionali necessarie al loro utilizzo? DA CUBA?  Dispiace vedere che la stampa locale e la politica calabrese – corrotte e vendute come da manuale – hanno fretta di archiviare questo caso per non disturbare la narrazione fantasmagorica messa su da Roberto Occhiuto ma tutti hanno capito le logiche del “sistema” E il tutto va bene madama la marchesa può andare bene solo per i giornalisti venduti e i politici corrotti non certo per la Calabria onesta. Stendendo un velo pietoso sull’inerzia di Gratteri, ormai insediatosi a Napoli…