Calabria, stop alla stabilizzazione dei precari: lo “scherzo” della Gelmini e l’incompetenza di Robertino e compari

L’ironia è stata facilissima, quasi inevitabile. Del resto, la propaganda politica espone a figuracce come quella – l’ennesima – che ha fatto stamattina la Regione a guida Robertino Occhiuto-Ciccio Cannizzaro. Tutti ricordano la spocchia e l’enfasi con la quale la cugina di Ciccio “bummino”, la dolce Giusy Princi, aveva sbandierato il “piccolo grande regalo di Natale” della stabilizzazione di 70 lavoratori precari della ex legge 15. E a distanza di due mesi e con il Carnevale appena passato è stato facilissimo passare dal regalo di Natale allo “scherzo” carnascialesco. In perfetto stile Forza Italia, del resto.

Ma la beffa delle beffe sta nel fatto che i rilievi del governo centrale sono arrivati proprio da una ministra di Forza Italia, l’impresentabile Mariastella Gelmini, che più volte ha “aiutato” la propaganda occhiutiana e cannizzariana. Ma davanti all’incompetenza persino la “maestrina” di zio Silvio è stata costretta ad intervenire.

Su proposta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini – si legge infatti nella nota ufficiale governativa – «il Consiglio dei Ministri, ha deliberato di impugnare la legge della Regione Calabria n. 42 del 28 dicembre 2021 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 (storicizzazione risorse del precariato storico)”, in quanto talune disposizioni in materia di finanza pubblica, ponendosi in contrasto con la normativa statale, violano gli articoli 81, terzo comma, e 117, secondo comma, lett. e), della Costituzione»

Un rilievo che ha impedito di fatto il passaggio automatico al contratto a tempo indeterminato per i lavoratori, i quali, a questo punto, si sono visti prolungare i loro attuali contratti fino alla fine di aprile. Un fatto, questo, che non ha mancato di sollevare più di qualche perplessità, ma soprattutto amarezza tra i lavoratori stessi, che speravano, dopo lunghi anni di lavoro, di uscire da una condizione di precarietà, non solo lavorativa ma ormai anche esistenziale.

Dalle parti della Cittadella, però, secondo quanto si è potuto apprendere, sembrano piuttosto ottimisti sul fatto di riuscire a risolvere per tempo i rilievi mossi dal governo centrale. Domani, inoltre, si terrà un incontro con le parti sociali per discutere sul come e sul quando intervenire. Noi speriamo vivamente che la situazione possa essere “aggiustata” ma speriamo altrettanto vivamente che, se dovesse succedere, Occhiuto, Cannizzaro e la cugina non mettano di nuovo in moto la propaganda, se non altro per una questione di pudore…