Calabria. Tirocinanti ministeriali in grave disagio: ancora nessuna soluzione dalla politica

Tirocinanti ministeriali in grave disagio economico e sociale: ancora nessuna soluzione dalla politica

Siamo madri e padri ex tirocinanti MiC della Regione Calabria e facciamo parte dell’unico bacino rimasto fuori dei ministeriali di oltre 250 persone. Vorremmo far conoscere la difficile situazione in cui ci troviamo dal 31.12.2021.
Abbiamo chiesto sostegno più volte facendo appello alla politica, poiché date le risorse restanti dal bando di concorso per 1956 tirocinanti, essendo rimasti vacanti circa 780 posti, sarebbe stato possibile e ragionevole ottenerne la riapertura. In questa fase abbiamo cercato in tutti i modi di farci ascoltare soprattutto dai politici calabresi, ma abbiamo solo ottenuto false promesse e nessuna risposta concreta. I loro tentativi di risoluzione della nostra problematica, fondati sulla presentazione di emendamenti ai Dl con tema lavoro che si sono susseguiti, non sono andati a buon fine e siamo stati solamente illusi. Gli emendamenti giudicati improponibili, ritirati e bocciati hanno spento ripetutamente il piccolo barlume di speranza che ci era rimasto.

Adesso ci ritroviamo a fare i conti giornalmente con le gravi difficoltà economiche causate da questa situazione. Siamo tutti ultra quarantenni e, in molti casi, madri e padri di famiglia e non siamo in grado di provvedere alle necessità di ogni giorno. Ci sentiamo molto a disagio perché non riusciamo a far fronte alle nostre responsabilità familiari e non sappiamo come garantire le giuste condizioni economiche ai nostri figli, affinché non subiscano anche pregiudizio sociale, avendo difficoltà a soddisfare persino le esigenze più basilari come, ad esempio, quelle alimentari e sanitarie.
Siamo reduci da un lungo percorso di politiche attive, iniziato nel 2016 con il bando regionale che ci aveva consentito di fare il tirocinio, finalizzato all’inserimento lavorativo di persone con ISEE basso e percettori di mobilità in deroga e, invece, ci ritroviamo a distanza di anni nuovamente al punto di partenza.

Abbiamo lavorato per un lungo periodo di tempo senza diritti, senza ottenere contributi, e proprio nel momento in cui avremmo dovuto ottenere la contrattualizzazione di 18 mesi a 18 ore settimanali prevista dal bando per 1956 tirocinanti, tanto decantato dai politici durante la campagna elettorale, siamo stati sbattuti fuori e tutti i nostri sacrifici sono stati resi vani.

Noi ex tirocinanti Mic appartenenti a l’unico bacino rimasto fuori dei 257, vogliamo porre all’attenzione di tutti i politici calabresi che ci rappresentano, la delicata situazione che stiamo vivendo sotto l’aspetto sociale ed economico. Moltissimi di noi non ce la fanno più, non possiamo permetterci di portare i nostri figli al mare. Il 90% di noi percepiva solo questo reddito di tirocinio, infatti proveniamo da una selezione avvenuta tramite CPI, con un bando regionale per tirocini presso il ministero del Mic, al quale poteva partecipare chi aveva il reddito familiare pari a zero.

Bisogna fare qualcosa subito, “noi ci stiamo privando di tutto”, ma per i nostri figli questo non lo consentiremo. Portare al mare un bambino significa comprargli il salvagente, il gelato, l’acqua e molte altre cose che gli stessi vedono fare ai coetanei.
Saremo disposte/i a tutto pur di far capire ai politici calabresi che ci rappresentano che noi siamo disperati e pronte/i a tutto pur di avere un diritto che ci è stato negato dopo anni di sacrifici a 500 euro senza nessun diritto contributivo e ferie. Ci siamo subite due crisi prima di entrare in questo bacino di disoccupati di lungo periodo ed ex mobilità in deroga… cos’altro dovranno subire le nostre famiglia ancora?

Madri e Padri tirocinanti ministeriali