Camorra, esplode il caso Cutolo per l’intervista a “Il Mattino”

di AMDuemila (http://www.antimafiaduemila.com/)
Cutolo, il boss camorrista: “Vogliono farmi pentire ma io non tradirò mai”. Bonafede: “Intervista mai autorizzata”

“Fino a due anni fa sono venuti a convincermi a parlare. Quando stavo nel carcere di Carinola mi proposero di andare in una villetta con mia moglie per fare l’amore con lei ma io non ho voluto. Non volevo far arrestare qualcuno per stare con Immacolata, non l’avrei mai accettato. Il pentimento è davanti a Dio”.

Così ha parlato in un’intervista pubblicata oggi su Il Mattino Raffaele Cutolo, boss di Ottaviano con numerosi ergastoli sulle spalle per condanne di associazione camorristica e omicidi. L’ex capo indiscusso della Nuova Camorra organizzata, che si contrapponeva ai clan della Nuova Famiglia in una guerra che all’inizio degli anni 80 fece migliaia di morti, è stato raggiunto in carcere a Parma.

Nel corso dell’intervista esprime la sua verità sul caso Moro: “Seppi da uno dei componenti della banda della Magliana, un tale Nicolino Selis, il covo dove era nascosto lo statista, e lo feci sapere ad Antonio Gava che però mi mandò a dire: don Rafè fatevi i fatti vostri”.
Cutolo ha sostenuto l’intervista con un vetro che lo separava dall’interlocutore. Nel suo flusso di coscienza ha approfittato dell’opportunità per lanciare un messaggio che è una sorta di let-motive contro il 41 bis, il regime di carcere duro che lo vede detenuto. “Ho seminato odio e morte ed è giusto che paghi – dice ancora Cutolo, in carcere dal 17 febbraio 1963, al cronista Antonio Mattone – ma che significa ridurmi in questo stato? Adesso aspetto al morte”. E poi ancora: “La prossima volta che mia figlia verrà a trovarmi sarà l’ultima in cui potrò stare accanto a lei e abbracciarla. Poi quando avrà 12 anni e un giorno si dovrà accomodare dall’altra parte del vetro”.

Rispondendo alle domande del cronista ha anche dato un messaggio ai giovani: “Non c’è futuro per la camorra. Questi sparano nel mucchio, colpiscono persone e bambini che non c’entrano niente, noi invece andavamo mirati su una persona. Certo era sbagliato anche quello, ma almeno non colpivamo a casaccio, oggi non si capisce più niente […]. Non è meglio mangiare una bistecca fuori invece che qui dentro? Io ho fatto tanto male ed è giusto che resti qui dentro. Avevo un mio ideale ma quello che ho fatto è sbagliato”.
Ma il messaggio più grande sarebbe quello di una rottura completa con il suo passato e l’unica via è proprio quella della collaborazione con la giustizia, denunciando non solo i propri crimini ma anche quelli dei suoi sodali.

Intanto il caso dell’intervista è divenuto un vero e proprio caso dopo l’intervento del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede che ha dichiarato: “L’intervista di Raffaele Cutolo a ‘Il Mattino’ non è mai stata autorizzata dal Ministero. Si sta procedendo alla ricostruzione della catena di responsabilità che ha portato a questo fatto increscioso e si prospettano provvedimenti esemplari”.