Castrolibero, quando Orlandino e Vincenzino firmavano il “patto di non belligeranza” nel 2018

A Castrolibero c’era grande attesa per l’ufficialità delle candidature a sindaco. Si era già saputo con certezza che l’ex sindaco Vincenzino Aiello non sarebbe stato della “battaglia” avendo indicato l’avvocato Antonella Garritano mentre Orlandino Greco, fino a poche ore dalla scadenza dei termini, non aveva ancora sciolto la riserva e quindi non aveva ancora deciso se candidarsi a sindaco o se, invece, avrebbe lasciato spazio alla rampante Nicoletta Perrotti. Alla fine s’è candidato, però, e c’è da dire che da allora è come se fosse calata una cappa di “silenzio” sulla campagna elettorale.

Nei giorni scorsi il piccolo Vincenzo sui social aveva affermato di non gradire le voci che dipingono la sua come una sorta di lista civetta necessaria alla coalizione di Orlandino per evitare di presentarsi da sola e quindi di dover combattere con un avversario ben più pericoloso ovvero l’astensionismo perché, in presenza di una sola lista, per rendere valide le elezioni dovrebbe votare il 50% degli aventi diritto, percentuale che ormai non si raggiunge più in nessun comune italiano.

Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni, ma tutti conoscono la storia di Castrolibero e soprattutto tutti stanno vedendo come sta andando la campagna elettorale. In principio, il piccolo Orlando è stato una “creatura” del piccolo Vincenzo. Poi crescendo, è chiaro che per spiccare il volo ha dovuto in qualche modo pestare i piedi al suo mentore, ma nel corso degli anni il rapporto si è decisamente rasserenato, tanto che 5 anni fa, alle ultime elezioni del 2018, Vincenzino non partecipò alle elezioni siglando a tutti gli effetti se non un accordo almeno un “patto di non belligeranza” con il piccolo Orlando. Dalle cronache dell’epoca, siamo in grado di ripubblicare una nota di commento di Orlandino Greco che è tutta un programma. Eh sì, perché all’epoca si sussurrava che Aiello si candidasse con la coalizione di Francesco Calvelli ma poi non se ne fece più niente e il più contento di tutti indovinate chi fu? Ma Orlandino, naturalmente…

“Le ragioni espresse dall’ex sindaco di Castrolibero Vincenzino Aiello e dal gruppo Uniti per Castrolibero – scriveva all’epoca Orlandino Greco – evidenziano senso di responsabilità e, soprattutto, forte attaccamento al territorio. Chi, come Aiello, è stato sindaco di una città, riconosce sempre le reali intenzioni di chi, mascherandosi di civismo, si lascia guidare da potentati che nulla hanno a che fare con il nostro territorio. Pur non essendo in rapporti idilliaci, devo riconoscere all’ex sindaco Aiello:

1. La capacità di garantire l’autonomia di Castrolibero senza condizionamenti da partiti e potentati cosentini;
2. La capacità di impedire che Castrolibero si trovasse in una condizione di sudditanza nei rapporti con le altre città dell’area urbana di Cosenza al punto di avere la felice intuizione dell’Unione Pandosia tra i comuni delle Serre. Un sindaco difende sempre la sua città”.

Questi sono fatti e non chiacchiere e alla contrapposizione tra i due – con decenza parlando – non ci crede davvero nessuno. Semmai dal “patto di non belligeranza” siamo passati a un altro tipo di “patto” ma sempre di “patto” si tratta. E il tempo come sempre anche questa volta sarà galantuomo. Basterà attendere la sera del 15 maggio e tutto sarà compiuto. Mi raccomando, però: acqua in bocca.