Catanzaro 2022. La “sceneggiata” degli scrutatori e i paladini della “legalità di facciata”

“Yes I know my way” – io conosco la mia strada – sono le note di una campagna elettorale fallita in partenza per qualcuno ma anche quelle stonate che suonano su una città ormai condannataai ficu pisciati”.

Quello che doveva essere il concertone del prossimo 12 giugno 2022 si è trasformato per qualcuno nella banda dell’addio, perché nonostante dicesse di conoscere la strada ha scoperto i pericoli nascosti e dopo un veloce rimessaggio in “officina” è stato costretto ad appendere le bretelle al chiodo, consegnandosi allo sfasciacarrozze.

La storia non si conclude qui, anzi si arricchisce quotidianamente di nuove possibili produzioni artistiche, partendo dall’offesa alla memoria di Pino Daniele e di sonore stecche che certificano che nessuno dei direttori e dei concertisti possono aspirare a concorre al prossimo format di Amici 2023. Le melodie diventano scorregge soprattutto quando nel fuori campo ci sono i generali in disarmo che, clistere alla mano, sono pronti a dosare il lubrificante per l’umana marmitta.

Ecco il palcoscenico delle elezioni comunali della città di Catanzaro, quella della massomafia, giusto per non sbagliare. Tutti rappresentano tutto ma in particolare un pezzo di radioattività. Quella delle ‘ndrine di Peppe, della nostalgia canaglia della swap-fiamma, del basso profilo, in direzione ostinata Corvo e gli ultimi seguaci del Conte stellato del “mo cangiau còppula i cui candidati “presenti” dal saluto romano al grido “Eja – eja…alalà” non sono più un ostacolo neanche culturale.

Buoni o cattivi? Forse meglio brutti ma buoni? Chissà. Di certo dalla competizione colors, dove tutti si confrontano per capire i tratti somatici altri e chi si avvicina meglio alla sfumatura “cacca”. Restano esclusi per motivi diversi “gli scappati di casa” che ancora si allenano per sfilare sulle acque e gli assediati di Francesco Di Lieto, che più degli altri sono svincolati da coppole e grembiuli, ma che dosano le rivelazioni perché coscientemente possibili vittime di lupara bianca. Ché di questi tempi non si sa mai…

Il gradimento sui soggetti è variabile e cambia dopo un giro completo di lancette, questo è il tema vero della campagna elettorale non i programmi da sottoporre ai cittadini che avrebbero un alto valore, solo per la cosiddetta qualità del parterre.

“Specchio, servo delle mie brame, chi è il difensore della legalità nel reame?”

Lo specchio non risponde, si rompe! Già, perché il tema della legalità, del voto di scambio, della corruzione, del ricatto sulle candidature e del controllo del voto resta intatto e non si risolve facendo la caccia all’utile cattivo dell’ultima ora. E’ il vero peso ingombrante sulla città della massomafia, dove molti tentacoli restano ancora vivi e dove gli abbracci sono sempre pericolosi.

Una su tutti la “sceneggiata” sulla nomina degli scrutatori, dove la proposta alternativa diventa più pericolosa del metodo consolidato negli anni, da sempre ritenuto buono da quanti oggi vogliono catapultarlo e che propone un sorteggio diciamo con vincolo di spartizione, come se anche questo non fosse nel novero del possibile voto di scambio. Se sorteggio deve essere, allora lo si faccia in modo pubblico con tutti i nominativi di quanti ne hanno fatto richiesta e ne hanno titolo, della serie: ‘ndo cojo cojo!

C’è però una discriminante che sfugge ai novelli paladini della legalità di facciata. E’ quella della memoria delle diavolerie tecniche, quelle macchine sceme che ricordano tutto. Ecco perché ostentare vezzi di superiorità in termini di trasparenza delle procedure, potrebbero scontrarsi con le sporcaccionerie dei vassalli, di quelli che si informano anche sul quibus per il disturbo di essere scrutatori, di quelli che ne chiedono almeno venticinque e di tanti altri che gettano una vagonata di fango sull’immagine di una politica che pulita non è, ovviamente ed equamente distribuita erga omnes. Buona campagna elettorale a tutti, perché le notizie volano ed i documenti anche digitali saranno presto a conoscenza di tutti.