Catanzaro, chiusura Sant’Anna Hospital. Preparate altri treni della speranza (di Gioacchino Criaco)

Preparate altri treni della speranza

di Gioacchino Criaco

E’ su queste cose che stiamo morendo come collettività. Sul disinteresse verso chi ci salva. Sul silenzio rispetto a chi prova a darci un aiuto vitale. Sulle spalle girate al sacrificio, all’eccellenza. Noi, le persone normali, dimostriamo di essere peggiori di chi ci amministra, in eventi come la chiusura del Sant’Anna di Catanzaro. 900 interventi al cuore ogni anno, una capacità riconosciuta. Qualcosa di nostro di cui essere orgogliosi, ma soprattutto qualcosa a portata delle nostre case: la sicurezza della cura migliore senza bisogno dei mille e più chilometri consueti. La possibilità di salvezza per chi ha meno possibilità. Gli abbienti troveranno sempre qualcuno a cui affidarsi, avranno sempre la possibilità di viaggiare.

La vergogna è la nostra, di noi gente normale, con possibilità normali, che stiamo a bocca chiusa e a braccia conserte davanti agli allarmi che si alzano da tempo, delle trecento persone che operano nella clinica. Per buona parte di loro non sarà un problema una nuova collocazione professionale. Per noi si aprirà un vuoto incolmabile. Quando, e non sia mai, ne avremo bisogno, troveremo una porta chiusa, imprecheremo contro la politica, lo Stato, la sorte. Ma dentro di noi una voce ci ingiurierà, sarà la voce della verità e rispetto a essa non ci saranno alibi. E per chi è in Calabria non c’è alibi rispetto al silenzio, alla complicità contro i propri interessi. Forza Sant’Anna, e grazie per le tante vite che avete salvato, per le esistenze che avete raddrizzato, nonostante noi calabresi.