Catanzaro, Commissione di accesso agli atti del Comune: ecco come funziona

Sono ore decisive per il futuro dell’amministrazione comunale di Catanzaro in carica. Da martedì scorso infatti la Prefettura ha avviato lo studio degli atti dell’inchiesta “Farmabusiness” per le valutazioni di competenza. Al centro dell’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e condotta dai carabinieri, c’è Domenico Tallini, fino a pochi giorni fa presidente del Consiglio regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia.

Deve rispondere di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio per le elezioni regionali del 2014. Nelle oltre 350 pagine di provvedimento il giudice fa riferimento a un’informativa del Ros dei carabinieri depositata solo pochi mesi fa (il 10 luglio scorso) e che avrebbe come oggetto «le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale e l’elezione del sindaco di Catanzaro, 11 – 25 giugno 2017, le elezioni regionali del 26 gennaio 2020 e le elezioni politiche nazionali del 4 marzo 2018».

Il primo passaggio della Prefettura potrebbe essete quello dell’invio di una Commissione di accesso agli atti. Viene autorizzata dalle Prefetture su delega del ministero dell’Interno e nella stragrande maggioranza dei casi in cui è richiesta si occupa di verificare condizionamenti o infiltrazioni da parte della criminalità organizzata o collegamenti diretti o indiretti con la stessa.

La legge 7 agosto 1990 n. 241 e il Regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi riconoscono il diritto di accesso agli atti amministrativi agli interessati che abbiano un interesse diretto, concreto ed attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento di cui si chiede l’accesso.

Di solito la Commissione è composta da un rappresentante della prefettura, dal comandante della Compagnia dei carabinieri e da un ufficiale della Guardia di Finanza.

I commissari, come previsto dalla normativa vigente, avranno tre mesi prorogabili una sola volta di altri tre, per completare la fase istruttoria. Insomma, siamo ai casi gravi. Controllo di gestione ed eventuali infiltrazioni.

L’arrivo della Commissione d’accesso agli atti non significa scioglimento del Comune ma è l’inizio di un’indagine seria, per verificare soprattutto gli appalti ma, come sappiamo, anche gli affidamenti diretti e tutto quello che potrebbe essere stato funzionale a infiltrazioni e condizionamenti della criminalità organizzata.
Durante l’accesso agli atti il sindaco rimane al suo posto. Alla fine dei lavori, la Commissione deve fare una relazione che viene fatta propria dal ministro dell’Interno, che può proporre lo scioglimento, che deve essere però sempre adottato dal Consiglio dei Ministri.

Vi chiederete: ma che senso ha mandare una Commissione adesso quando probabilmente hanno fatto sparire le cose compromettenti? Per quanto gli amministratori possano nascondere, è del tutto evidente che non possono cancellare gli appalti e gli affidamenti diretti già assegnati e una ricognizione precisa e attenta non può che acclarare verità comunque già palesi.