Catanzaro e Cosenza unite nel ricordo di Davide Colace

Inevitabile in questi giorni di vigilia del derby Catanzaro-Cosenza, ricordare uno storico ultrà del Catanzaro, Davide Colace, scomparso a ottobre 2022, che viveva e lavorava a Cosenza e ha lasciato un bellissimo ricordo in entrambe le città. Così lo ricordava Catanzaro Puntonet, nella cui community Davide aveva il nick strummer.

Il nostro strummer, storico utente del forum di Puntonet dal 2004, se n’è andato senza darci neanche il tempo di scambiare qualche battuta sulla sua più grande passione: il Catanzaro.

Tifoso sfegatato delle Aquile, assiduo frequentatore della Ovest, Davide è cresciuto come tanti della sua generazione nel segno del grande Catanzaro in serie A e B, ma il suo sostegno non è mancato anche nei momenti più bui della serie C.

Davide viveva e lavorava a Cosenza, città dalla quale partiva ogni volta per seguire in casa e in trasferta la squadra. Proprio da Cosenza sono arrivati in queste ore tanti messaggi di cordoglio in segno di rispetto per una persona che si è sempre distinta per correttezza e impegno civile.

proprio a Cosenza, nella Chiesa di Cristo Re in via Popilia, gli è stato dato l’ultimo saluto. 

Anche noi abbiamo avuto modo di conoscere Davide Colace alla fine degli anni ’90 alla Cgil di Cosenza della quale era dirigente di spicco. Davide aveva 57 anni, era catanzarese e profondamente innamorato della sua città e com’era naturale che fosse, tra di noi non mancavano gli sfottò sempre sorridenti per la passione calcistica.

Davide era un ultrà sopra le righe. Accettava lo sfottò degli amici cosentini, con grazia ed ironia. Al suo funerale, oltre agli amici ultrà del Catanzaro, c’erano anche ultrà del Cosenza venuti a dargli l’ultimo saluto, in veste amichevole, ed erano realmente commossi ed emozionati. Davide era un ultrà, che oltre all’amore per il Catanzaro, cercava in tutti i modi di placare gli inutili e dannosi odi di tifoseria.

Ma era anche un grande sindacalista, sempre sul pezzo e sempre pronto a difendere i lavoratori perché era stato Rsu storico dell’Arssa. E non sono mancate, in questi ultimi anni, le occasioni di confronto: per esempio, sulle vicende delle Rsa e in particolare di quelle di Poggi&Parente (con tanto di coro ultrà giallorosso…) ma anche del mondo sindacale in generale verso il quale aveva giocoforza perso fiducia. Di lui ci resterà sempre il ricordo di un compagno di grande spessore culturale e morale. Ed era impossibile non ricordarlo alla vigilia di quello che sarebbe stato per lui un grande derby. Ciao Davide e buon derby da lassù.