Catanzaro, opposizione a Sergiun? La cerco e non la trovo, anche se…

L’opposizione al centrodestra egemone a Catanzaro? E già, perché non è affatto facile rinvenirla, tranne poche eccezioni.
Tanto che mi verrebbe da cantare con Gabriella Ferri: <Io cerco la Titina, Titina, mia Titina. La cerco e non la trovo, chissà dove sarà>.
Sapete che però, scavando scavando, forse una “gola profonda” dello schieramento un’utile indicazione in merito me l’ha data?
Leggete e capirete. 

L’Irriverente, il blog di Danilo Colacino

L’opposizione a Sergio Abramo finora l’ha fatta – quasi da solo – il suo omonimo Costanzo. Lui e il movimento civico Fare per Catanzaro, di cui è leader indiscusso, un tempo sostenuto da Nicola Fiorita e Gianmichele Bosco e adesso sorretto dai subentranti in Comune dall’esigua rappresentanza cambiaventiana Nunzio Belcaro mentre assai meno Vincenzo De Sarro.

Da decifrare, invece, la posizione di Francesco Mottola D’Amato che però tutto sembra tranne un Tupamaros della liberación cittadina. E gli altri? Tutti pasdaran del Sergìun o, in alternativa, fedeli cortigiani di Re Bald…assarre.
Abramiani e Aielliani-espositiani-gentiliani ormai spadroneggiano a Palazzo De Nobili. Un gruppo compatto, anzi compattissimo, dunque. Che il plurisindaco e il rampante consigliere regionale stanno tentando di rendere meno bulgaro con una ben meditata operazione di maquillage di finta opposizione interna. Come dire, non esiste o è ridotta all’osso la minoranza ma noi siamo una coalizione composita ed eterogenea in cui non manca la dialettica interna. Sinceri democratici, pluralisti e nemici del pensiero unico, insomma. Mah, nient’affatto. Il punto focale, tuttavia, non è occuparsi delle “dissimulazioni” del centrodestra e meno che mai l’operato di “marginali” peones dello schieramento imbeccati dai maggiorenti.

Torniamo viceversa a parlare di contrasto vero all’Amministrazione in questa…caccia al tesoro a chi la fa in città. Forse la “voce libera” fuori dal Consiglio, che pare tuttavia su Catanzaro si sia spenta dopo il posto in una struttura politica assegnato a uno stretto congiunto. Tanto che il casino fatto a riguardo si è subito arrestato come se il problema dapprima sollevato dal Nostro sia improvvisamente scomparso. Caso risolto, ecco.
<Tutt’apost>, allora? E mica tanto. Affannosa ricerca degli avversari del Sergìun & co. ancora senza esito. Un momento, però. Non è che mi sfugge qualcosa? Forse sì, poiché lo scenario politico locale appare in rapida evoluzione. Intanto, il sindaco-presidente, dopo il recente sì al Referendum costituzionale sul “taglio lineare” dei parlamentari e la frenata sempre più evidente della Lega (comunque ancora il primo partito italiano in termini di sondaggi) non è più sicuro dell’ambito seggio romano, qualche grattacapo inizia ad avercelo. Ma mai quanto quello che gli procura il “Pierino” del centrodestra catanzarese e calabrese che tanto lui quanto Re Bald…assarre vorrebbero avviare alla pensione anticipata per poi reggere indisturbati, insieme ad altri dirigenti, le sorti della coalizione nel capoluogo e non solo.

Vuoi vedere allora che l’ho trovato, dopo tanto cercare, il “nemico degli amici”. E sì, direi proprio di sì, deve quasi di sicuro trattarsi… dell’uomo nero: il personaggio di spicco che curiosamente aielliani e abramiani vorrebbero da tanto tempo affondare sebbene li abbia tenuti dentro l’area di Forza Italia nel periodo della guerra fratricida per lo spinoso affaire della presidenza dell’assemblea regionale. Uno che, almeno allo stato, c’è da scommettere gli manderà all’aria i piani come il progetto (uno dei tanti piani, tuttavia di grande rilievo anche se manca ancora davvero parecchio alla sua attuazione) dell’investitura in vista delle comunali del 2022 dell’ambizioso Marco Polimeni quale aspirante sindaco. Un sogno, coltivato dal giovane Capitan Futuro, che attualmente sembra irrealizzabile.